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Scuola: Mip-Faes Milano, corso per misurare e promuovere non-cognitive skills
Milano, 30 set. (Labitalia) - Sulle competenze 'non cognitive', o soft skills, punta ormai un numero sempre maggiore di aziende, che non solo le cerca nei candidati, ma investe in sedi, tempi e modalità di lavoro non convenzionali in grado di farle esprimere al meglio. E la scuola? In Italia sono ancora pochi gli istituti che insegnano la capacità di lavorare in team, di gestire l’emotività, di parlare in pubblico, di relazionarsi in contesti complessi, di avere un pensiero critico proprio come se fossero materie curriculari, e pochissimi quelli in grado di misurare, di valutare in maniera oggettiva l’efficacia dell’insegnamento, al contrario di quanto già accade nel resto d’Europa. Per tentare di colmare questo gap il Mip Politecnico di Milano graduate school of business, insieme a scuole Faes Milano, propone un corso breve di approfondimento dal titolo 'Gestire scuole innovative: misurare, valutare e promuovere le non-cognitive skills di studenti e docenti', a cui possono partecipare dirigenti scolastici e loro collaboratori che già hanno frequentato il master in Management delle istituzioni scolastiche e formative (Mes). Il programma è co-progettato con scuole Faes Milano, che rappresentano una best practice nel panorama italiano poiché da anni insegnano le soft skills e il coding accanto alle discipline tradizionali, in orario scolastico, e ritengono arrivato il momento di darne una valutazione condivisa e su basi scientifiche. Il corso si terrà il 7 e l’8 novembre al Mip e il 25 novembre a scuole Faes Milano (via Amadeo 11) e vedrà approfondimenti teorici ma anche testimonianze, esempi pratici e casi di eccellenza italiani ed europei, come l’esperienza della Provincia autonoma di Trento. Oltre a Tommaso Agasisti, direttore del corso, terranno un proprio intervento Milos Kankaras, dell’Ocse, che parlerà del contesto europeo, Marcello Bramati dei licei Faes, Maurizio Gentile dell’Università di Roma Lumsa, Antonio Petagine della Pontificia Università della Santa Croce e Paola Premoli dell’Università degli studi di Padova. L’idea di fondo è che non sia più sufficiente 'aprirsi' alle competenze trasversali, ma occorra definirle correttamente, analizzare il modo migliore per promuoverle in sinergia con le altre materie rivedendo i programmi, studiare come gestire il tempo e gli spazi della scuola per favorire una diversa didattica. Problemi, dunque, di natura gestionale e organizzativa, che il management scolastico deve affrontare di pari passo con l’elaborazione di nuovi contenuti. Il corso si focalizzerà su alcune tematiche principali: fornire un quadro concettuale di definizione delle non-cognitive skills (ncs) per favorire un linguaggio comune, mostrare esperienze nazionali e internazionali che illustrino come sia possibile misurare e valutare le ncs, favorire lo sviluppo di una didattica mirata, sviluppare linee guida di tipo manageriale e organizzativo che le scuole potrebbero seguire.