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Fisco: consulenti lavoro, rinviare Isa a prossimo periodo imposta

AdnKronos

Roma, 24 set. (Labitalia) - Rinviare l’applicazione degli isa, i nuovi indici di affidabilità fiscale, al periodo d’imposta 2019 oppure prediligere un utilizzo ai soli fini statistici e senza valenza tributaria per l’anno d’imposta 2018. In alternativa, nel caso venisse confermata l'applicazione per il 2018, introdurre una moratoria di almeno un anno di tutte le sanzioni per eventuali errori. Queste le tre proposte avanzate dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro all’Agenzia delle Entrate sugli Isa per evitarne la piena applicazione a partire dal prossimo 30 settembre, viste le numerose criticità riscontrate dai professionisti nel nuovo sistema. Per i consulenti del lavoro, infatti, non può essere ignorato il mancato rispetto del contribuente così come già evidenziato nel corso di un confronto con l’Agenzia delle Entrate nelle scorse settimane. La nuova disciplina, introdotta con la finalità di abolire gli studi di settore e ulteriori parametri ritenuti desueti, nonché di favorire l’assolvimento degli obblighi tributari e contrastare l’evasione fiscale, in realtà presenta ancora numerose complessità procedurali, oltre agli errori nelle dichiarazioni e nel sistema di calcolo che sono state riscontrate in questi mesi dai professionisti. Criticità che attualmente non risultano ancora risolte, nonostante le modifiche introdotte in corso d’opera e che hanno determinato la proroga al prossimo 30 settembre del termine per effettuare i versamenti delle imposte dovute. L’ultima variazione in ordine di tempo è arrivata con il decreto del Mef del 9 agosto e con il rilascio da parte dell’Agenzia delle Entrate di nuove versioni del software 'Il tuo Isa'. "Questi interventi – hanno evidenziato i consulenti del lavoro – non tengono conto di quanto disposto dallo Statuto del contribuente, secondo cui le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al 60° giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione espressamente previsti". Per queste ragioni il Consiglio Nazionale dell’Ordine chiede un tavolo tecnico presso il ministero dell’Economia e delle finanze per portare all’attenzione le problematiche riscontrate e le richieste della categoria.