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Leonardo: Confindustria Firenze, con 'Genio & Impresa' nuovo modo di fare cultura

AdnKronos

Firenze, 3 mag. (Labitalia) - "Sostenere un nuovo modo di fare cultura capace di attrarre nuovi talenti proprio come fecero anni fa con Leonardo le casate dei Medici e degli Sforza. Un messaggio di fiducia verso il futuro che Confindustria vuole dichiarare attraverso una serie di manifestazioni volte a promuovere un nuovo Rinascimento italiano". Così, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, il presidente di Confindustria Firenze, Luigi Salvadori, spiega l'obiettivo di 'Genio & Impresa', un tributo al genio di Leonardo da Vinci a 500 anni dalla sua morte. Organizzato da Confindustria Firenze, Assolombarda e Gallerie degli Uffizi, 'Genio & impresa' celebra da oggi Vinci con una serie di iniziative che si svolgono tra il capoluogo toscano e Milano, le due città di riferimento di Leonardo. "L'idea - dice - è nata nell’assemblea di Confindustria dello scorso ottobre in cui abbiamo individuato un asse importante tra Firenze e Milano, da sempre città simbolo del genio leonardiano. Qui il lascito ideale di Vinci, scomparso proprio il 2 maggio di 500 anni fa, rappresenta un vero e proprio patrimonio per le aziende del nostro Paese. Da qui l'idea di una serie di celebrazioni che si apriranno oggi, venerdì 3 maggio, nel capoluogo toscano con l'evento 'Genio & Impresa' e proseguiranno, nel corso delle settimane successive, in terra lombarda". "Da sempre - fa notare Salvadori - Firenze e Milano rappresentano il saper fare italiano. Firenze è tra le città più belle del mondo. Ma non solo. Da sempre esprime insieme a Milano un’eccellenza internazionale nel settore manifatturiero. Il genio leonardiano sigla l’alleanza fra queste due città. Un sodalizio collaborativo che non vuole essere una semplice operazione commemorativa, ma un punto di partenza capace di promuovere la cultura del fare e dell’immaginare, di cui Leonardo da Vinci è stato uno dei padri e di cui le imprese toscane e lombarde, ambasciatrici nel mondo del saper fare italiano, sono emblema ed eredità ideale". "Le imprese - sottolinea il presidente di Confindustria Firenze - hanno bisogno di messaggi positivi e di riscoprire i valori del made in Italy. Incontri come quelli di oggi servono a dare fiducia, e riportare al centro del mondo, come fu nel Rinascimento, una Italia capace attraverso il suo saper fare di diffondere il bello in tutto il mondo. Oggi il vero problema è dare fiducia e stabilità a un Paese troppo spesso reso instabile da continue affermazioni che puntano alla pura e semplice ricerca del consenso. Bisogna saper fare cultura non solo da un punto di vista ideologico, ma valorizzando il talento e le competenze. Proprio come fanno Firenze e Milano, non semplici città vetrina, ma ambasciatrici nel mondo del saper fare italiano". "Parlare di made in Italy, di eccellenze nel campo delle tecnologie, di moda, di contenuto estetico dei prodotti - avverte - è fare riferimento a un radicato e diffuso know how che tutto il mondo ci invidia e da sempre sinonimo di qualità e bellezza. La cultura non deve essere relegata a ornamento, ma diventare vera e propria motrice per il Paese. Dobbiamo essere il museo più bello del mondo, ma nello stesso tempo ritrovare quella laboriosità capace di attrarre talenti e farci crescere nel mondo hai massimi livelli". Per il presidente di Confindustria Firenze, Luigi Salvadori, "oggi all’Italia dell’Italia dei tempi di Leonardo servirebbe ritrovare i grandi mecenati di un tempo. Imprenditori che riescono a scoprire talenti e formarli, ma anche pensare alle sconfitte come momenti di crescita e da lì prendere nuove strade e nuovi stimoli". "Inoltre, creare un sistema innovativo sul modello della Silicon Valley capace di scommettere sulle persone e sul futuro", conclude.