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8 Marzo: Articolo1 sostiene Artemisia Centro Antiviolenza Onlus

AdnKronos

Roma, 7 mar. (Labitalia) - "Sulla base di quella che possiamo definire un’emergenza sociale, come i dati ci indicano, Articolo1 ha deciso, quest’anno, in occasione dell’8 marzo, di lanciare un messaggio concreto sostenendo l’Associazione Artemisia Centro Antiviolenza". Lo annuncia una nota di Articolo1 Agenzia per il lavoro. "Secondo i dati Istat 2017 -prosegue la nota- il 31,5% delle donne 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila)". "Artemisia da 23 anni è al fianco di donne e bambini maltrattati attraverso ascolto, accoglienza, sostegno. In questi anni sono state accolte 15.084 richieste di aiuto di donne in situazioni di violenza in atto, di minori vittime di maltrattamento e abuso e di adulti che hanno chiesto aiuto per violenze subite nell’infanzia. Dal 1999, anno in cui è stata aperta la prima Casa Rifugio ad indirizzo segreto, sono stati ospitato 177 donne e 188 minori", ricorda Articolo1. Articolo1, che ha recentemente ottenuto la certificazione Great Place to Work, "ha una particolare sensibilità al tema della violenza su donne e bambini, data anche l’alta percentuale femminile (80%) presente all’interno dell’azienda", spiega la nota. “Riteniamo decisamente importante questa iniziativa -dichiara Gianni Scaperrotta, direttore generale di Articolo- soprattutto se prendiamo in considerazione i dati Istat sulla sicurezza dei cittadini, da cui emerge che sono un milione 404 mila le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. E noi, che abbiamo al nostro interno una stragrande maggioranza di donne con diversi ruoli, ma soprattutto manageriali, desideriamo dare un segno concreto di vicinanza alle donne che sono vittime di abusi e di violenza. Siamo fermamente convinti che senza l’inclusione e la valorizzazione delle donne non solo nel mondo del lavoro, ma nella società in genere, non ci può essere un reale progresso", conclude Scaperrotta.