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Fisco: Confesercenti, avvio positivo e-fattura, costo di 600 mln

AdnKronos

Roma, 2 gen. (Labitalia) - "Un avvio tutto sommato positivo" per la fattura elettronica, anche se "segnato da qualche intoppo tecnico e qualche incertezza degli operatori". A preoccupare sono anche le spese aggiuntive: ogni fattura elettronica avrà un costo di mercato minimo di 40 centesimi, con un aggravio complessivo per le imprese ed i professionisti tra i 400 ed i 600 milioni. E' il giudizio della Confesercenti, che registra una partenza dello strumento digitale (è entrato in vigore ieri e oggi è al suo primo giorno effettivo di test) segnata da "centinaia di chiamate alle sedi Confesercenti da parte degli imprenditori di tutta Italia, per avere gli ultimi chiarimenti sulle procedure da seguire e sugli aspetti tecnici". La maggior parte delle imprese, secondo l'associazione "si è adeguata", anche se con qualche eccezione: "A preoccupare gli imprenditori, più che l’adempimento in sé, sono i possibili costi". Le fatture scambiate ogni anno nel mondo privato, secondo l'associazione, sono circa 1,3 miliardi di euro, di cui tra il 15 e il 20% emesso o ricevuto da imprese individuali, e oltre il 60% da attività di dimensione piccola o media. “La fatturazione elettronica, se implementata correttamente, potrebbe essere un elemento di semplificazione burocratica, anche se costoso per le imprese”, spiega il segretario generale Confesercenti, Mauro Bussoni. “È infatti probabile che la stangata sia più esosa di quanto stimato, visto che bisogna considerare i costi di gestione ed utilizzo dei sistemi di fatturazione: è irrealistico pensare che ogni piccolo imprenditore faccia da sé", dice. Perché la novità sia veramente un vantaggio per le imprese, secondo l'associazione, "è urgente cancellare gli adempimenti resi obsoleti dall’obbligo generalizzato della fatturazione elettronica". Con l’e-fattura, l’amministrazione finanziaria ha l’immediata disponibilità dei dati relativi a tutte le operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto. Proprio in ragione di questo, prosegue, "ci sono una serie di adempimenti ‘antifrode’ divenuti ormai superflui e che vanno cancellati: a partire dallo ‘split payment’, passando per i regimi Iva di ‘reverse charge’". Solamente in seguito all’abrogazione di tali adempimenti, conclude Confesercenti, "la fatturazione elettronica potrà rappresentare un’opportunità di semplificazione per le imprese”.