La Cgil preoccupata per gli esuberi

Alitalia, Camusso non firma l'accordo. Il Governo: "Si farà ugualmente"

Nicoletta Orlandi Posti

Susanna Camusso non ha firmato l'accordo con Alitalia sugli esuberi. «Ci eravamo riservati, vista la delicatezza della decisione, un breve lasso di tempo per una verifica con i nostri rappresentanti sindacali» esordisce la lettera che i vertici della Cgil, il segretario generale e quello nazionale della Filt Franco Nasso, hanno inviato al Governo. Definendo «incomprensibile» la posizione dell’azienda in merito agli esuberi, e più in generale per quanto riguarda le modalità di trasferimento d’azienda ed i relativi effetti sul lavoro, «permangono invece le nostre contrarietà espresse al tavolo di confronto», ha tuonato la Camusso. «Per questi motivi la Cgil e la Filt confermano la non sottoscrizione dell’intesa così come si è determinata il 12 luglio 2014. Ovviamente confermiamo il nostro impegno a sostegno dei lavoratori ingiustamente colpiti, così come continueremo a lavorare per garantire una prospettiva di salvataggio e rilancio di Alitalia e dell’intero settore del trasporto aereo italiano» conclude la lettera. Il governo fa spallucce - La Cgil può fermare tutto? «Direi di no». Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, esclude che il sindacato di Susanna Camusso possa bloccare l’accordo tra Alitalia e Etihad. A margine della riunione informale dei ministri del Lavoro e dell’Ambiente dell’Unione europea, Poletti ha voluto specificare, conversando coi giornalisti, che la Cgil ha «dichiarato di essere interessata e disponibile a scrivere il contratto e a sottoscrivere l’accordo sulla riduzione degli oneri economici». «Il problema della Cgil fa riferimento, essenzialmente, all’accordo sulla gestione degli esuberi - ha continuato -. Quindi credo, con il consenso di tutte le altre organizzazioni e quello parziale della Cgil, ci siano pienamente le condizioni di concludere l’accordo». Sul ricollocamento degli esuberi, Poletti ha aggiunto: «Tutto è collegato ai tempi delle procedure legate all’accordo, ci deve essere una richiesta da parte di Alitalia per il passaggio alla cassa integrazione per crisi o cessata attività». A quel punto scatteranno gli interventi sulla mobilità, e su chi rimarrà non collocato, «800-900 persone» ha spiegato Poletti. «Abbiamo previsto a settembre di attivare, un lavoro preliminare tra Regione Lazio, Enac e ministero, per predisporre gli strumenti di supporto al ricollocamento».