La Cgil preoccupata per gli esuberi
Alitalia, Camusso non firma l'accordo. Il Governo: "Si farà ugualmente"
Susanna Camusso non ha firmato l'accordo con Alitalia sugli esuberi. «Ci eravamo riservati, vista la delicatezza della decisione, un breve lasso di tempo per una verifica con i nostri rappresentanti sindacali» esordisce la lettera che i vertici della Cgil, il segretario generale e quello nazionale della Filt Franco Nasso, hanno inviato al Governo. Definendo «incomprensibile» la posizione dell’azienda in merito agli esuberi, e più in generale per quanto riguarda le modalità di trasferimento d’azienda ed i relativi effetti sul lavoro, «permangono invece le nostre contrarietà espresse al tavolo di confronto», ha tuonato la Camusso. «Per questi motivi la Cgil e la Filt confermano la non sottoscrizione dell’intesa così come si è determinata il 12 luglio 2014. Ovviamente confermiamo il nostro impegno a sostegno dei lavoratori ingiustamente colpiti, così come continueremo a lavorare per garantire una prospettiva di salvataggio e rilancio di Alitalia e dell’intero settore del trasporto aereo italiano» conclude la lettera. Il governo fa spallucce - La Cgil può fermare tutto? «Direi di no». Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, esclude che il sindacato di Susanna Camusso possa bloccare l’accordo tra Alitalia e Etihad. A margine della riunione informale dei ministri del Lavoro e dell’Ambiente dell’Unione europea, Poletti ha voluto specificare, conversando coi giornalisti, che la Cgil ha «dichiarato di essere interessata e disponibile a scrivere il contratto e a sottoscrivere l’accordo sulla riduzione degli oneri economici». «Il problema della Cgil fa riferimento, essenzialmente, all’accordo sulla gestione degli esuberi - ha continuato -. Quindi credo, con il consenso di tutte le altre organizzazioni e quello parziale della Cgil, ci siano pienamente le condizioni di concludere l’accordo». Sul ricollocamento degli esuberi, Poletti ha aggiunto: «Tutto è collegato ai tempi delle procedure legate all’accordo, ci deve essere una richiesta da parte di Alitalia per il passaggio alla cassa integrazione per crisi o cessata attività». A quel punto scatteranno gli interventi sulla mobilità, e su chi rimarrà non collocato, «800-900 persone» ha spiegato Poletti. «Abbiamo previsto a settembre di attivare, un lavoro preliminare tra Regione Lazio, Enac e ministero, per predisporre gli strumenti di supporto al ricollocamento».