Exit strategy

Pensioni, il nuovo piano del governo: "Un mutuo per andare via"

Ignazio Stagno

Il governo non ha abbandonato l'idea di mettere le mani sulle pensioni. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti annuncia un nuovo piano previdenziale. L'obiettivo è quello di concedere un mutuo per andare in pensione un anno prima. Per ora è solo un'ipotesi sul tavolo del governo ma a quanto pare l'idea comincia a diventare di giorno in giorno sempre più concreta. "Flessibilizzare il pensionamento per chi perde il posto ma anche per chi vuole anticipare l'uscita dal lavoro", afferma Poletti al videoforum di Repubblica Tv. Un mutuo per la pensione - L'ex presidente di Lega Coop fa l'esempio di un lavoratore che si accorda con l'azienda per andare in pensione un anno prima: "Il datore paga tutti i contributi di quell'anno e poi il lavoratore glieli restituisce con la pensione", Poletti poi aggiunge: "Ti manca un anno al pensionamento? Ti do un assegno per fare i 12 mesi, quando arrivi al 30 dicembre vai in pensione, per questo anno l'impresa ti paga i contributi previdenziali e il costo dell'assegno un po' lo restituisci un po' lo paga lo Stato". In attesa di capire i dettagli il ministro annuncia l'apertura di un confronto con l'Inps e le commissioni Lavoro per gli esodati" e non solo. "Dobbiamo fare cose semplici e convenienti: questo produce effetti". Ma al centro delle polemiche ci sono anche gli esodati. Gli esodati - Il ministro propone una soluzione anche per loro: "Sono un problema - dice Poletti - che stiamo affrontando. Ma dobbiamo essere onesti, quando quella legge (la Fornero, ndr) è stata fatta l'Italia era arrivata con un piede dentro il baratro. E' stata una risposta non adeguata ma in un momento in cui l'italia ha rischiato la bancarotta, dobbiamo ricordarcelo". Insomma mentre il governo cerca la soluzione al problema per evitare figuracce dà la colpa alla riforma Fornero. Che, va detto, non ha risolto la piaga esodati, anzi l'ha solo accentuata. Ma da Renzi e dai suoi ministri più che accuse agli ex ministri ci si aspetta una soluzione concreta al problema. Job act - Intanto Poletti prepara il Job Act: "Per la legge delega noi ci siamo presi 6 mesi di tempo per realizzarla, meno di così... Siamo in grado di chiudere tutto e faremo tutto il possibile perchè il parlamento faccia in fretta. Il parlamento può chiudere entro fine anno la parte che gli compete e noi entro i primi mesi del 2015 faremo la nostra parte", dice il ministro: "Noi abbiamo un'idea di riforma radicale del lavoro su ammortizzarori e servizi per l'impiego. La riforma dei contratti a termine è solo una parte", conclude il ministro a proposito del decreto in discussione a montecitorio.