Napolitano con Putin contro Erdogan (e si toglie un sassolino…)

Franco Bechis

Prima sorpresa mentre tutto il governo e ogni esponente di maggioranza, a cominciare dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, evita accuratamente la parola “islamico” parlando di Al Baghdadi e dei suoi terroristi, Giorgio Napolitano tira a tutti le orecchie e cita “gli agenti spietati del terrorismo guidati dal sedicente Stato islamico”, aggiungendo: “Non vorrei peraltro che definendolo sedicente, pensassimo di risolvere un problema complesso, che è precisamente quello del tentativo del fondamentalismo islamico di darsi dimensioni di Stato (ISIS o IS, Islamic State)”. Toni sorprendenti quelli sulla politica estera usati in Senato dall’ex presidente della Repubblica…La seconda sorpresa è che senza mezzi termini Napolitano si schiera con Vladimir Putin contro Recep Tayyip Erdogan, usando parole durissime sulla Turchia: “Nel vertice NATO ritengo si debba fare molta attenzione, perché non è possibile che qualche Paese ritenga di poter chiedere solidarietà alla NATO, dopo aver creato dei problemi alla NATO, perché questo è il caso del nostro partner nell’Alleanza atlantica, il Governo turco. Dopo aver creato sicuramente un problema molto serio, in questa fase, non soltanto alla NATO, ma alla comunità internazionale c’è un appello alla solidarietà, che mi pare francamente un po’ impudente e troppo comodo: penso dunque che su questo versante si debba essere molto attenti”. Napolitano dice di più: con la Turchia sarebbe meglio ora non trattare nemmeno sui profughi allungando 3 miliardi di euro a un paese di cui è difficile fidarsi: “Allo stesso modo credo si debba essere piuttosto ponderati nel negoziare con la Turchia un suo rinnovato e accresciuto impegno per quello che riguarda l’emergenza profughi e questo per vari motivi”. Secondo l’ex presidente della Repubblica oggi non ci sono più condizioni esistenti anni fa, quando si discusse l’ingresso della Turchia nella Ue: “Tale negoziato venne aperto in una fase in cui le tendenze autocratiche, che oggi vediamo in pieno sviluppo, erano assai meno pronunciate e in cui c’era una distinzione tra i ruoli di Capo del Governo e di Capo dello Stato, il che garantiva un ruolo equilibratore” Napolitano si toglie anche qualche sassolino sulla guerra in Libia che sia Pd che Forza Italia attribuiscono a lui all’epoca del governo di Silvio Berlusconi che non oppose rifiuto. “vedo che c’è in giro la tentazione di dare giudizi sommari sulla missione del marzo 2011 e sulla partecipazione dell’Italia a quella missione sulla base della risoluzione n. 1973 del Consiglio di sicurezza, preceduta dalla risoluzione n. 1970, che possiamo definire ultimativa. Questi sono documenti di cui forse qualcuno ha perso la memoria. La partecipazione italiana venne convalidata da un voto del Parlamento, comprendente maggioranza e minoranza. Anche su questo mi pare che sia necessaria da parte di chiunque molta cautela”. Continua a leggere su L'imbeccata di Franco Bechis