La Renzata sulle tasse burla il Meeting in 24 ore

Franco Bechis

Questa volta è record. In nemmeno 24 ore bisognerebbe riavvolgere le immagini e gli applausi del Meeting di Rimini a Matteo Renzi e riportare il film dall’inizio. Perchè proprio a Rimini il giorno dopo il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha già corretto la smargiassata del premier sull’abbassamento delle tasse. Applaudito lo stesso dallo stesso pubblico anche se stava dicendo il contrario di quel che era stato pronunciato il giorno prima. Sarà il dovere dell’ospitalità che vale verso tutto e tutti. Mah…Renzi per altro era l’ennesimo leader a fare spellare le mani al popolo del Meeting accarezzandone pancia e desideri con un discorso studiato su misura e come sempre pronunciato con notevole efficacia dal più grande parolaio che la politica italiana abbia mai avuto. Prima di lui stesso entusiasmo avevano suscitato Silvio Berlusconi, Enrico Letta e Mario Monti. Più o meno bravi a dire le cose che quel pubblico voleva sentirsi dire, salvo poi non realizzare una sola virgola del discorso. Non sarebbe male se il Meeting di Rimini come qualsiasi altra platea curiosamente così attratta dal leader politico di turno tacesse e non muovesse le mani al primo incontro e poi obbligasse gli stessi meravigliosi campioni della promessa e della parola a tornare l’anno dopo a prendersi applausi o fischi sulle parole che nel frattempo si sono incarnate e quelle che sono volate nell’aria sperando che qualcuno si scordasse tutto. Padoan ha corretto le sparacchiate sul fisco perchè tocca a lui fare la manovra e i soldi ora non ci sono, quindi inutile poetare su via questa o quella tassa. Lui ha parlato di una legislatura necessaria per realizzare l’impresa, e di tagli alla spesa pubblica prima di procedere a qualsiasi tipo di sconto fiscale. Se la vedranno fra loro. Ma il problema del Renzi parolaio, al di là degli ingenui  e come sempre improvvidi applausi del Meeting (che poi si pente di averlo fatto), è un guaio per tutti gli italiani. Non è che il premier sia stato solo un fiume di parole. Il suo governo ha sfornato effettivamente non pochi provvedimenti, e quelle che lui chiama pomposamente riforme. Il problema è che nessuno di quei provvedimenti è riuscito a produrre un solo cambiamento della realtà: semplicemente non funzionano, e questo è davvero un dramma di tutti. Non funziona o funziona assai poco il job act, non funziona la riforma della pubblica amministrazione, non funzionano i provvedimenti di politica economica, e fra questi non hanno avuto alcun effetto gli 80 euro ormai alla loro seconda edizione. Costano tanto e non producono effetto alcuno sul ciclo economico italiano, che anzi arretra sensibilmente dai fondamentali degli altri paesi europei. Prima che arrivasse Renzi giuà stavamo male: eravamo il 16° paese su 28 della Ue. Ora siamo il 27° su 28, e solo la Finlandia ci risparmia la maglia nera della classifica. Che si aspetterà mai a cambiare linea invece di parlarsi addosso? Basterebbe dire: “ho sbagliato, cambiamo tutto quel che ho fatto fin qui…” Continua a leggere su L'imbeccata di Franco Bechis