Il Pd perde i voti

Silvia Tironi

Il Pd? Un partito modello scolapasta. Che, dai buchi, non fa acqua ma perde elettori. È l’analisi del professor Renato Mannheimer sul Corriere di domenica. Un voto su tre del Partito democratico, scrive l’esperto di flussi elettorali, è perso. Soltanto il 66 per cento di coloro che hanno barrato Pd alle ultime elezioni politiche sarebbe disposto a rifarlo oggi. La notizia è la direzione presa dai voti in uscita dalla pancia del partito. Alcuni, come logico che sia, vanno verso l’Italia dei valori di Antonio Di Pietro. Ma altri, udite udite, potrebbero finire travasati nel Popolo della Libertà. E questo grazie «all’attrazione esercitata da Fini su una quota crescente di ex elettori del Pd». Le posizioni del presidente della Camera sui temi etici, il testamento biologico, la famiglia, l’integrazione degli immigrati. Ma anche la chiusura definitiva con il passato e la revisione del giudizio storico sul Duce. Tutte cose che magari fanno indispettire l’elettore di destra, inteso secondo le tradizionali categorie. Ma che, sorpresa, potrebbero cambiare colore a una fascia di elettorato che, in passato, ha scelto la sinistra. E che adesso è disponibile a guardare da quest’altro lato, incuriosito dagli “strappi” finiani. Salvatore Dama su Libero di martedì