Arrestata Rosa Petrosino

Silvia Tironi

Rosa Petrosino era da tutti conosciuta come la donna-boss. Dopo l'arresto di suo marito, era diventata la reggente del clan camorrista Marrazzo; era inserita nell'elenco dei 100 latitanti italianipiù pericolosi. Trentasette anni, di Sant'Angelo (Napoli), è stata arrestata dai carabinieri del nucleo investigativo di Castellodi Cisterna (Napoli): nel tentativo di sfuggire all'arresto si eranascosta sotto al letto del padre, a Casandrino, sempre nel Napoletano. Ma quando i carabinieri l'hanno arrestata, la donna non ha opposto resistenza nè eraarmata. Aicarabinieri che l'hanno scovata ha sorriso: "Potevate aspettare almeno le festivitàpasquali". Si trova ora nell carcere femminile di Pozzuoli. Nei confronti dellaPetrosino, il 24 febbraio scorso, il Tribunale del Riesame di Napoli aveva emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Accusata di associazione a delinquere di stampo camorristico,estorsioni, reati in materia di armi, la boss era però riuscita a sfuggirealla cattura a differenza di altre 24 persone bloccate nell'ambito diun'operazione contro un'organizzazione criminale dell'area a nord diNapoli. Rosetta, quella che si accingeva a diventare lanuova primula rossa del clan e soprannominata come la sorella del bossRaffaele Cutolo, una delle primedonne della storia della camorra, nonha dunque opposto alcuna resistenza ai carabinieri; un epilogo fin troppoarrendevole per una donna che aveva assunto la reggenza del clan dopol'arresto del marito, Vincenzo Marrazzo, 44 anni, attualmente detenuto nel carcere di Opera di Milano econsiderato capo dell'omonimo clan operante tra i centri di Casandrino,Sant'Antimo e Grumo Nevano. La Petrosino, hanno sottolineato i militari, ricorda in qualche modo NinettaBagarella (moglie del boss Totò Riina). Durante i diversi periodi di latitanza del marito, al qualeè sempre stata legatissima, ha partorito infatti tre figli. Vincenzo Marrazzo fu arrestato il 24 agosto dell'anno scorso, dopo unperiodo di latitanza mentre al mare in Puglia stava per festeggiare il diciottesimo compleanno del figlio, successivamentearrestato sempre dai carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna. AMarrazzo lo scorso 16 febbraio è stato notificata un'ordinanza dicustodia cautelare in carcere per l'uccisione, nel dicembre 2007, diFrancesco Verde detto 'O negus, capo dell'omonimo clan di Sant'Antimo.