Lettere d'addio: Ho pagato sempre, ora lasciate in pace mia moglie

Giulio Bucchi

Due biglietti. Il primo indirizzato alla moglie in cui chiede perdono per il gesto disperato e l'altro all’Agenzia delle Entrate dove rivendica di aver sempre pagato le tasse e chiede di lasciare in pace la coniuge e di non coinvolgerla nei contenziosi economici. E' quanto ha scritto il 58enne originario del casertano e residente ad Ozzano Emilia prima di tentare il suicidio dandosi fuoco nella sua auto proprio davanti ad una delle sedi dell'Agenzia delle Entrate di Bologna, in via Nanni Costa. Nel secondo biglietto l'uomo ha chiesto scusa anche alla stessa Agenzia per quanto si apprestava a compiere. Il 58 enne, di professione muratore, è stato in un primo momento aiutato da un romeno che ha spento, con il proprio giubbotto parte delle fiamme. Poi, due agenti della polizia municipale (quartiere Reno), nella zona perché in servizio di viabilità per una scuola lo hanno soccorso poco distante dall'auto. Sono stati avvisati da un automobilista che aveva notato una vettura completamente coperta dalle fiamme. L'agente Lorenzo Rubbi si è poi tolto il maglione buttandolo sui piedi dell’uomo bruciati dal fuoco. "Quello che è successo - ha detto Rubbi intervenuto con il collega Stefano Montalto - lascia molto amaro in bocca e un grande dispiacere per i famigliari dell’uomo". Il muratore, dopo un primo trasporto all’ospedale Maggiore di Bologna è stato portato con l’elisoccorso al centro grandi ustionati di Parma dove è ricoverato in rianimazione in gravi condizioni per ustioni in tutto il corpo.