Adesso Freccero rischia il posto, ma la fiction-porno resiste
E ora che il procedimento disciplinare a carico di Carlo Freccero, direttore di Rai 4, è stato aperto tutto può accadere. Compreso il licenziamento, come aveva tentato di fare l’ex direttore generale della Rai, Mauro Masi, con Michele Santoro. Allora c’era di mezzo un «ma vaffanbicchiere» consegnato in diretta, durante una puntata di Annozero. Questa volta, invece, ci sono insulti e minacce al nostro collega Francesco Borgonovo (colpevole solo di avere espresso dubbi sulla collocazione oraria di un prodotto televisivo), parolacce e offese nei confronti della Lei e del Vaticano, il tutto consegnato a mezzo stampa. Cambia il mezzo, ma non il fine, viene da pensare. Nel frattempo la serie televisiva Fisica e chimica continua imperterrita ad essere mandata in onda dalla quarta rete del servizio pubblico quando non si dovrebbe. Perché nessuno è ancora intervenuto? Perché il direttore generale, Lorenza Lei, non ha fatto valere i propri poteri, avendone la facoltà? Per molto meno sono saltati programmi di maggior peso. Eppure nel calderone dell’affaire Freccero è finito anche il Vaticano viste le accuse del direttore di Rai 4 rivolte ai cardinali. Possibile che un direttore di rete abbia più potere di un direttore generale o le ragioni sono altre? Qualcuno, prima o poi, dovrà spiegare l’arcano. Nel frattempo l’attuale direttore generale della Rai, Lorenza Lei, l’unica ad avere la titolarità ad aprire provvedimenti disciplinari nei confronti dei direttori di rete e testata, ha deciso di affidarsi all’ufficio legale e a quello del personale. L’obiettivo della Lei è quello di presentarsi al prossimo consiglio di amministrazione con moneta sonante da poter spendere subito, visto che gli amministratori di viale Mazzini hanno messo la Lei di fronte alle proprie responsabilità. «La prossima settimana», spiega a Libero Antonio Verro, membro del cda in quota Pdl, «chiederemo al direttore generale precise garanzie sulla tempista dei provvedimenti da adottare nei confronti di Freccero. Quanto accaduto è di una gravità unica». Verro, comunque, non crede che vi siano «gli estremi per il licenziamento, nonostante la necessità di mandare in onda in altri orari la fiction». Ma che il caso sia grave lo sia lo dimostra il fatto che il direttore di Rai 4 non ha partecipato al faccia al faccia con il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, organizzato da Tgcom 24. Il confronto sarebbe dovuto andare in onda ieri pomeriggio, ma gli «impegni» di Freccero, convocato dal direttore delle risorse umane della Rai, hanno fatto saltare l’appuntamento televisivo. In attesa di vedere come andrà a finire questa telenovela, la Lei si ritrova fra le mani un’altra patata bollente. A poche settimane dall’approvazione del bilancio, sul quale la Lei ha puntato tutte le proprie fiches per la riconferma, i dati della pubblicità parlano di un calo generalizzato dei ricavi, stimabile fra il 15 e il 20%. Un vero e proprio bagno di sangue per le casse della Rai, che godono tutt’altro che di buona salute. In buona sostanza solo in pochissimi casi gli introiti coprono le spese dei programmi mandati in onda. I casi Fiorello e Sanremo dove la pubblicità ha raggiunto a malapena la metà dei costi sostenuti, sono lì a dimostrare che la grandeur non paga più. Per questa ragione il direttore generale ha iniziato a chiedere ai direttori di rete e ai responsabili delle risorse artistiche l’attuazione di un drastisco taglio dei compensi delle star. E di roba da tagliare, a dire il vero ce n’è un bel po’ a partire, dai contratti faraonici di Fabio Fazio, Antonella Clerici, Milly Carlucci. Il conduttore di Che Tempo che Fa, per esempio, con il suo contratto milionario potrebbe davvero contribuire a risanare i conti di un’azienda che ha sempre usato come fosse una cosa sua. E con lui tutta l’eletta schiera di star, strapagate per fare flop. Altro che bilancio in attivo. di Enrico Paoli