Studenti in rivolta: un figlio di papà
La frase del viceministro Michel Martone "Se a 28 anni non hai una laurea sei uno sfigato", ha scatenato molte reazioni. Prima tra tutte quella dei diretti interessati, gli studenti che proprio non hanno digerito quello "sfigato" a loro avviso gratuito e inopportuno. "Sfigato - dice Claudio Riccio, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza - è chi non percepisce una borsa di studio pur avendo diritto a riceverla; chi deve fare lavori precari, o spesso a nero, per pagarsi gli studi; sfigato è chi viene abbandonato dallo Stato nel suo percorso formativo. Sono migliaia gli studenti, spesso fuori sede, che non avendo altre possibilità sono costretti a rallentare gli studi per lavorare e pagare tasse sempre più esose. Servono invece strumenti che consentano a tutti di terminare gli studi in regola, non insulti. E’ vergognoso che il componente più giovane del governo Monti sia anche colui che più offende la nostra dignità, di giovani, di studenti. Fuori dal mondo - Pietro De Leo, responsabile dell’associazione Gioventù e Libertà, rileva: "Al viceministro è opportuno far notare che non tutti coloro che si iscrivono alle università sono figli di papà. Anzi, in un periodo di crisi economica come quello attuale sono sempre di più quegli studenti che non possono permettersi il percorso formativo se non affiancando un lavoro, perchè l’eccessivo aggravio di tasse e spese non può più essere sostenuto dalla sola famiglia. Perciò, se un giovane si laurea in ritardo non è certo uno sfigatò, anzi: proprio dalla sua condizione bisognerebbe ripartire per ripensare un sistema che negli anni ha concepito molti delusi e troppi privilegiati". "Indignata" per le parole di Martone si dice l’Unione degli universitari (Udu): siamo "di fronte alla classica dichiarazione di una persona che non hanno un minimo attaccamento con la realtà di cui parla, nè tantomeno un briciolo di rispetto per gli studenti e le famiglie che ancora oggi, nonostante le mille difficoltà economiche e un’organizzazione della didattica spesso incoerente, cercano di proseguire nel percorso a ostacoli della laurea: ostacoli di ordine economico e sociale". Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’Udu, osserva: "Se conoscesse la realtà studentesca, non si sognerebbe neanche di fare certe affermazioni" Privilegiato - Inevitabile fare riferimento alla sua situazione familiare, con suo padre Antonio che è stato avvocato generale in Cassazione, ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati. Nominato da Brunetta per presiedere la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità. Michel Martone è dunque il classico figlio di papà e forse proprio per questo quella frase ha avuto un effetto deflagrante.