Ucciso dopo la lite per strada 16 anni all'automobilista

Costanza Signorelli

E' stato condannato a 16 anni Vittorio Petronella, l'uomo di 71 anni che il 25 luglio scorso, dopo una lite al semaforo, inseguì e uccise Alessandro Mosele, un giovane di 34 anni in sella al suo scooter. La sentenza è stata emessa in serata con rito abbreviato. L'uomo è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario. Nei confronti del condannato, però, è venuta meno l'aggravante dei futili motivi, chiesta dal pm Antonio Sangermano. Il risarcimento alle parti civili sarà deciso in sede civile. La lite e l'aggressione - I due litigarono a un semaforo in Via Andrea Doria per motivi di viabilità, e Petronella, ex direttore commerciale di un'azienda, si gettò all'inseguimento di Mosele che era in sella al suo scooter. Il pensionato ha sempre detto di non aver avuto intenzione di uccidere e di non avere urtato il 35enne, a differenza di quanto dichiarato dai testimoni sentiti dalla Procura. Il pm Antonio Sangermano aveva chiesto la condanna a 18 anni di carcere e l'eliminazione dell’aggravante dei futili motivi che, in effetti, è stata tolta dal gup. Ai familiari che si sono costituiti parte civile, è stata riconosciuta una provvigionale di 75mila euro, mentre il risarcimento verrà determinato in un separato giudizio civile. "Siamo soddisfatti per la sentenza perchè è stato riconosciuto l’omicidio volontario", si sono limitati a dire i parenti della vittima.