Caffarella, pm conferma accuse

Silvia Tironi

Per il momento restano ancora in carcere Alexandru Isztoika Loyos e di Karol Racz, i due romeni accusati dello stupro della Caffarella del 14 febbraio scorso. Il Tribunale del Riesame di Roma, presieduta da Francesco Taurisano, siè infatti riservato la decisione sulle istanze di scarcerazione presentate daidifensori dei due stranieri. La decisionesarà emessa entro domani. "Sono convinto che i due romeni fossero nel parco della Caffarella. Senon sono stati loro a compiere la violenza sessuale hanno assistito ofatto da palo", ha sostenuto il pm Vincenzo Barba, giustificando la sua richiesta di mantenere la custodiacautelare in carcere per Isztoika Loyos Racz. Secondo il magistrato la confessione del 'biondino', successivamenteritrattata, deve essere infatti considerata veritiera". Diversa la posizione della difesa di Karol Racs, secondo la quale la vittima e il suo fidanzatino "al momentodell'approccio non erano sulla panchina accanto al parco dellaCaffarella, ma si trovavano già nel parco stesso". Secondo La Marca vi sarebbe infatti una dichiarazione delragazzino che ha modificato in parte quantodichiarato nei giorni precedenti, e cioè che la coppia di fidanzatini,come emerge dalla querela della quattordicenne, era stata trascinatafin dentro il parco: "Si tratta di minorenni e non voglio parlare diqueste cose - ha detto La Marca - ma Izstoika è stato indottrinatodalla polizia a confessare ciò che era scritto nella querela dellaquattordicenne. Successivamente il ragazzo ha modificato in parte laversione su ciò che è accaduto nell'approccio e questo è differente daquello che era scritto nella querela. Non cisono elementi per tenere in carcere il suo assistito, che è stato tirato in ballo perché è ilpiù fesso del gruppo. C'è la prova delDna - ha detto - ma il pm ha rimesso al libero arbitrio del Riesametale prova che scagiona Racz". Per il quale l'avvocato ha chiesto "il ricovero in una struttura di otorinolaringoiatria in quanto haun forte fastidio all'orecchio sinistro da cui non sente bene" e dal quale perde sangue. Per quanto riguarda invece i risultati deitest del dna, che non aparterrebbe ai due indagati, il pm ha dichiarato che "si tratta di dati contenuti inuna relazione preliminare e, quindi, non definitivi. La poliziascientifica ha operato bene, ma ci sono ancora dei punti da chiarire edegli esami da ultimare. Sono stati anticipati dei risultati, ma devonoessere ancora motivati". Intanto sbuca un testimone: un uomoha dichiarato di aver visto nel parco i due romeni il giorno di San Valentino enella fascia oraria in cui è avvenuta la violenza sessuale. Iltestimone ha riferito la circostanza dopo essere stato sentitonell'ambito di un altro procedimento giudiziario.