Delusi i familiari di Meredith Kercher
Composta ma delusa. La famiglia di Meredith Kercher reagisce così alla lettura della sentenza d'Appello per l'omicidio di Mez, che poco dopo le 21.40 ha visto Amanda Knox e Raffaele Sollecito (condannati in primo grado a 26 e 25 anni) essere assolti per non aver ucciso la studentessa inglese trovata morta nella notte tra 5 e 6 novembre 2007. I familiari della studentessa inglese, in una conferenza stampa nel pomeriggio, avevano ribadito di volere la conferma della condanna. Il pm era convinto: "Il quadro indiziario contro i la Knox e Sollecito è gigantesco". Davanti ai giornalisti la madre di Meredith ha spiegato: "Abbiamo bisogno di capire cosa è successo a nostra figlia. Per avere un po' di giustizia per lei, veramente. Io non sono un'esperta di legge - ha aggiunto -. Bisogna guardare le prove". Sempre la madre ha aggiunto: "Amanda è arrivata a Perugia all'inizio di ottobre, Meredith è stata accusata ai primi di novembre. Andavano a due università differenti. Meredith stava studiando italiano, aveva preso tutti i gradi degli esami di lingua, parlava molto bene. Anche per questo frequentavano amici diversi, non uscivano insieme", ha spiegato smentendo così le dichiarazioni rese in prcedenza dalla Know in aula. Ha poi parlato Stephanie, la sorella di Mez, sulla possibilità di perdonare il colpevole dell'omicidio: "Penso - ha detto la ragazza - che senza una decisione finale sarà molto difficile perdonare qualcuno o qualcosa. Però dobbiamo ricordare la cattiveria di quello è successo quella notte. Dobbiamo ricordarci della paura di Meredith, del terrore. Lei non se lo meritava". I familiari di Meredith sono stati poi interrogati sull'esito del processo: "Della prima condanna siamo stati soddisfatti - hanno commentato - ma non crediamo sia il momento di celebrare, né di festeggiare, anche se ci fosse la condanna". Le polemiche - Il processo di Perugia suscita reazioni opposte negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, rispettivi paesi di nascita dell'imputata Amanda Knox e della vittima Meredith Kercher. La stampa americana si schiera dalla parte di Amanda, Foxy-Knoxy come è stata ribattezzata. Da un lato i giornali accusano la stampa e l'opinione pubblica italiane di aver dipinto la ragazza come un'efferata omicida, una femme fatale e una "she-devil", una donna diavolo. Dall'altro premono per l'assoluzione, descrivendo l'atmosfera di attesa negli Usa per la sentenza. Seattle, party per Amanda - Il Seattle Post Intelligencer, ad esempio, parla di una festa che i concittadini di Amanda starebbero preparando per la sua eventuale scarcerazione. Davanti al Seattle Hotel, scrive il giornale, ripreso anche dal quotidiano inglese The Indipendent, numerosi supporter di Amanda stanno programmando un party che duri tutta la notte, prima del ritorno a casa dell' "innocente". I ragazzi avrebbero esposto anche tre mega poster dei ragazzi coinvolti nella vicenda, Amanda, Raffaele e Meredith, posizionando una candela davanti alle immagini. Una sorta di veglia sacra di preghiera, pronta a trasformarsi in un'atmosfera di giubilo. Difende Amanda anche il Time, che dipinge la ragazza di Seattle come una persona normale, che non è "né una santa né una peccatrice", neither saint nor sinner". "Knox hanno corrotto i giudici" - Ben altro è il clima in Inghilterra, soprattutto nel Surrey, zona sud di Londra e quartiere natale di Meredith. Secondo il tabloid inglese The Sun, i genitori della ragazza uccisa avrebbe avanzato un sospetto di corruzione nei confronti dei giudici italiani. I Meredith sostengono che "la ricca famiglia Knox avrebbe messo a dispozione ben un millione di dollari per indirizzare la decisione della giuria e di due giudici".