Lavitola, un impero da 5 miliardi
La sua strada non è ancora riuscito a trovarla. Ma per cercarla ha già impiegato milioni di euro. Immobiliarista, commerciante di pesci surgelati e congelati, giornalista, editore di quotidiani, giardiniere, silvicoltore, finanziere, consulente industriale sui mercati del Sud America (Brasile e Panama in particolare), pubbliche relazioni. Valter Lavitola da Salerno, classe 1966, è ancora oggi tutto questo. E nel passato è stato pure altro: fornitore di fiducia della pubblica amministrazione con il Forpa, allevatore di animali da cacciare (La Beccaccia srl), produttore agricolo. Il suo piccolo gruppo societario ancora oggi - mentre è latitante a Panama - fattura fra 5 e 6 milioni di euro, con un patrimonio netto di una decina di milioni di euro. La perla del suo gruppo dovrebbe essere quella più nota, l’Avanti che Lavitola edita attraverso la cooperativa International press. Il bilancio 2010 indica un utile di 12.075 euro, ma il risultato gestionale è in realtà in rosso per 1,2 milioni di euro dopo avere inserito a conto economico 2 milioni di contributi della presidenza del Consiglio dei ministri - dipartimento per l’editoria. Dalla vendita di copie e pubblicità il ricavo è bassino: 1,2 milioni di euro. Il personale del quotidiano cosat 642.993 euro, ma la spesa per servizi è di 3,6 milioni. Nello stato patrimoniale sono indicati crediti per oltre 5 milioni di euro. Fra questi crediti ci sono anche quelli nei confronti di una impresa, la Sorem, che forniva i Canadair alla protezione civile italiana. La vicenda è emersa proprio in queste settimane alla procura di Pescara che stava conducendo una indagine per evasione fiscale da parte del proprietario della Sorem, Giuseppe Spadaccini, e da queste carte è saltata fuori la famosa telefonata fra Lavitola e Silvio Berlusconi in cui si commentava la bocciatura del lodo Alfano. In quell’inchiesta Lavitola era finito proprio per la pubblicità da 1,8 milioni di euro che l’Avanti avrebbe ottenuto dalla Sorem in cambio di buoni uffici con la protezione civile. In realtà secondo il bilancio della International press Lavitola aveva precettato la Sorem per mancato pagamento di un importo di 657.028,80 euro. A quel punto è stata fatta una transazione con Sorem che avrebbe pagato la somma in cinque rate con cessione anche di un contratto aereo di trasporti intestato alla Itali Airlines spa. Ma le rate non sono state pagate. Così è arrivato il 26 ottobre 2010 un nuovo precetto alla Sorem per 256.379,98 euro. Il 3 marzo 2011 nuovo precetto perché anche Itali Airlines si è rifiutata di fare volare gratis Lavitola fino a 120 mila euro. Se doveva essere il pagamento fittizio di una mediazione, certo è finito male. Ieri sera in tv ad Enrico Mentana Lavitola ha spiegato di avere fatto per 25 anni l’imprenditore fuori dall’Italia, esclusivamente in Sud America. Non è così. In Brasile ha effettivamente l’Empresa pesueira de barra de Sao Joao ltda con indirizzo in Rodovia Amaral Peixoto 117. Lavitola ne è socio insieme a Neire Cassia Pepes Gomes, e l’impresa ha effettivamente come oggetto sociale la “compravendita, cattura, distribuzione, trasporto, importazione ed esportazione di pesci e loro uova, crostacei e molluschi freschi e surgelati”. In Italia ha un ufficio amministrativo in via Belsiana 90 a Roma. Non è la sola società estera riconducibile a Lavitola. Ce ne è anche una a New York, il Bonaventura group llcc (sulla 3rd avenue, suite 1200 presso la Grant Hermann) che controlla a Roma la Immobiliare italiana srl (compravendita di palazzi) e la Maremma srl (silvicoltura e altre attività forestali che esporta in Brasile) di cui è amministratore unico dal primo marzo 2011 lo stesso Lavitola e le cui sedi sociali sono in via del Corso negli stessi uffici de l’Avanti. Falso anche che Lavitola non eserciti palesemente attività imprenditoriale in Italia. È suo l’intero capitale sociale della Vl (Valter Lavitola) consulting srl che ha iniziato l’attività il 24 novembre 2010 e che ha per oggetto “attività di consulenza imprenditoriale e altra consulenza amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale”. Nell’unico suo mese di vita nel 2010 ha fatturato 17.500 euro, guadagnandone 4.604. Sempre di Lavitola è la Socobi 2000 di Teano che ha per oggetto sociale la “riproduzione delle piante”. Anche negli anni precedenti sono state del giornalista latitante imprese italiane poi chiuse: la Buona terra di Valter Lavitola & c sas (silvicoltura) di Mogliano (Mc), La Beccacia snc del dott. Lavitola Valter & c (coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi) di Noepoli (Pz) e la Rica International di Napoli (editoria). di Fosca Bincher