Fini: "Immigrati-criminali,
È ora di dire basta all'associazione "immigrati-criminali". Il monito arriva dal presidente della Camera Gianfranco Fini, durante la presentazione del rapporto Cnelsull'integrazione degli immigrati in Italia. "Il collegamento tra crimine e stranieri", ha detti Fini, "è odioso. E ll'interesse dei lavoratori immigrati è comune a quello di tantilavoratori italiani". A tale proposito, ha aggiunto, "appaiono decisive misure come l'estensione e il potenziamento degliammortizzatori sociali insieme ai processi di formazione e inserimentoal lavoro". Integrazione o integrazione - "È sbagliato dire integrazione o... Non c'è alternativa all'integrazione": è categorico Gianfranco Fini. "L'unica alternativa diventa la sconfitta, l'incapacità della società italiana a guidare un processo. Bisogna abituarsi all'idea di immigrazione non di colui che viene a lavorare in Italia ma ad una immigrazione di nuclei familiari. Senza l'integrazione il danno non sarebbe solo per gli immigrati ma anche per gli italiani, per i loro valori e i loro tenori di vita. L'alternativa all'integrazione è l'aumento delle fobie, delle paure, delle intolleranze, di una regressione civile di cui l'Italia deve temere le conseguenze e che le istituzioni devono contrastare. Inoltre, l'integrazione sarebbe anche il modo migliore per onorare la nostra storia nazionale. Nella nostra identità nazionale ci sono anche le foto degli immigrati a Ellis Island".Un'integrazione che, dice il presidente della Camera, non deve essere "solo formale ma sostanziale, comprensiva delle identità altrui e di una politica per una cittadinanza sociale in vista di quelle riforme che giungano ad una cittadinanza politica" Questione stupri - Fini è anche tornato sulla questione stupri e, ricordando i recenti casi di violenza,sottolinea come "un fattore che potrebbe ostacolare i processi diintegrazione e fornire ulteriore alimento all'intolleranza è l'allarmesociale che cresce di pari passo con i casi di criminalità chepurtroppo riempiono le cronache. Integrazione che si puòraggiungere solo con la garanzia della sicurezza e della legalità,soprattutto nei quartieri e nei territori più esposti a rischio dellaviolenza. Occorre ristabilire nei cittadini la percezione, scossa daitroppi casi in cui al delitto non è seguito il castigo, che l'Italia sagarantire il rispetto rigoroso delle regole della convivenza civile". I recenti episodi di violenza sessuale "di cui sono rimaste vittime ragazze molto giovani", ha poi aggiunto, "hannosuscitato una legittima ondata di indignazione nell'opinione pubblicache non solo è legittima ma che non va sottaciuta né sottovalutata. Maicome in questi casi dobbiamo mantenere la lucidità e la serenità perrespingere l'odiosa associazione mentale tra criminalità e immigrazioneche può diffondersi a macchia d'olio in diverse fasce della popolazioneitaliana e che, se combinata alla condizione economica in cui citroviamo, può essere un mix esplosivo"