Freccia Rossa spuntata

Dario Mazzocchi

Quattro ore per tornare al punto di partenza: è quanto accaduto questa mattina ai passeggeri della Freccia Rossa, il treno ad alta velocità di Trenitalia, partito alle 11:30 dalla Stazione centrale di Milano in direzione Roma, dove sarebbe dovuto giungere alle 16:30. Se non fosse che all’altezza di Fontanellato, nella campagna parmense, ha registrato un guasto al locomotore e così ha proceduto al contrario, tornando nel capoluogo lombardo, più precisamente alle stazione di Rogoredo quando l’orologio segnava le 15:30. Una freccia spuntata che ha viaggiato alle media di solo 50 km/h. Notizie contrastanti, false (ri)partenze per la Capitale, alla fine il rientro forzato e, dopo una lunga agonia, di nuovo in marcia verso Roma. “Un guasto può accadere”, ha dichiarato Renato Amoroso, il capo dei giudici di pace di Monza, tra i passeggeri del treno sfortunato, mentre ricordava la disponibilità del personale di bordo che si è adoperato al meglio per la situazione di emergenza. Marco Mancini, delle Ferrovie dello Stato, ha chiesto scusa ai clienti, ma ha anche invitato “a non usare un episodio, per quanto grave come questo, per minare la credibilità di una sistema che sta mostrando la sua grande puntualità”. Poi ha chiarito che altrimenti non si poteva fare, che il rientro a Rogoredo era “inevitabile”: “Il treno ha fatto ritorno a Milano perché con uno dei locomotori guasti, in questa direzione poteva tenere un’elevata velocità, mentre nella direzione opposta avrebbe dovuto procedere a 20 km all’ora. Abbiamo dovuto scegliere il male minore”.