Eluana, Bresso contro Poletto
Continua ad essere alta l'attenzione nei confronti del caso di EluanaEnglaro, la donna in stato di coma vegetativo da diciassette anni. Dopola rinunciadella clinica "Città di Udine" a ospitare la donna, un'altra strutturafriulana si è offerta di accoglierla e attuare la sospensionedell'alimentazione e dell'idratazione artificiale: si tratta dellaclinica "Quiete", sempre di Udine. E sul caso non sembra nemmeno placarsi il dibattito politico. Da unlato c'è stata infatti l'apertura della regione Piemonte che,attraverso la sua presidentessa, Mercedes Bresso, si è dettadisponibile ad accogliere la ragazza in una struttura pubblica dellaRegione, dall'altro la posizione nuovamente espressa dal governo. Ilquale, attraverso il sottosegretario Eugenia Roccella, ha sottolineatocome per "sarà difficile il Piemonte applicare la sentenza". Poi cisono state le dichiarazioni del cardinaleSeverino Poletto, arcivescovo di Torino, che in un'intervistarilasciata a Repubblica, ha voluto lanciare un monito: "La legge di Dioprevale su quella dell'uomo e per questo motivo imedici cattolici che si trovassero a lavorare nell'ospedale dove siintende interrompere l'alimentazione di una persona, dovrebberoobiettare e rifiutarsi di farlo". Immediata la replica della Bresso: "Nonviviamo in una repubblica diayatollah, nella quale il diritto religioso fa premio sul dirittocivile. Non entro nel merito delle dichiarazioni del cardinal Poletto. Ma dico che l'obiezione di coscienza che nel nostro Paese èconsentita solo per l'interruzione di gravidanza, evidentemente sarebberispettata anche in un caso del genere. Nessuno può essere obbligato afare qualcosa se ritiene di non poterlo fare. Se fossi un medico e mifosse chiesto di applicare il decreto, lo farei,ma con la morte nel cuore. La libertà dei medici sarà garantita. Ma penso anche che siaaltrettanto disumano pretendere che per un tempo infinito una personache non è più in stato di vita debba essere tenuta artificialmente invita con lo strazio e della famiglia. La morale propria comunque nondeve essere mai applicata agli altri". E mentre si attende la sentenza del Tar della Lombardia sulla richiesta diannullamento del provvedimento con cui la Regione Lombardia lo scorsosettembre aveva negato al personale delle strutture sanitarie dieffettuare l'interruzione dell'alimentazione e idratazione artificiali,come avevano disposto i giudici della Corte d'Appello di Milano, l'avvocato Franca Alessio, curatrice speciale di Eluana, ha annunciato che "ci sono stati contatti" con la struttura sanitaria 'QWuiete' di Udine, "ma per ora non è arrivata alcuna risposta concreta. Stiamo cercando di portare avanti la nostra richiesta, anche con altre strutture, ma in modo assolutamente riservato come è doveroso che sia" La riservatezza delle 'trattative' diventa indispensabile "onde evitare prese di posizione contrarie che aumentano la polemica e che è l'ultima cosa che vogliamo". Silenzio. invece, da parte di Beppino Englaro sulla disponibilità data dalla clinica.