D'Alema: "attaccato dal Pd

Albina Perri

D'Alema non ci sta: non è lui il demonio del Pd. In un momento di caos come questo il suo contributo andava apprezzato, non combattuto. Lo dice proprio lui, in un'intervista a Red Tv. «Anzichè demonizzare i miei convegni ci si doveva occupare di governare il partito», ha detto il presidente di Italianieuropei. che si dice anche «amareggiato» dalle polemiche interne al Partito democratico. D'Alema parla di «confusione, mancanza di responsabilità in diversi», e, a proposito della tregua invocata da Veltroni fino alle europee, dice: «Io sono unilateralmente impegnato in questo da tempo». Ma il presidente di Italianieuropei c'è rimasto male soprattutto per il clima di astio riservato, a suo giudizio, alle sue iniziative degli ultimi mesi: «È stato sbagliato, anzichè affrontare i problemi del partito, alimentare una campagna per cui il Pd si trovava in una situazione splendida tranne D'Alema. Oggi è giusto chiamare a raccolta le maggiori personalità del partito per vedere cosa si può fare per rilanciarlo». A giudizio dell'ex ministro degli Esteri, sulla fondazione del Pd c'è stata una discussione «confusa intrapresa con ritardo e incertezze. Spero che il processo fondativo trovi un momento di rilancio con la conferenza programmatica. Io resto pronto, nono ho ricevuto chiamate, sono disponibile».