Il governo boccia la tassa-immigrati

Albina Perri

Niente tassa per gli immigrati. Il governo ha detto no all'emendamento della Lega al decreto legge anticrisi che prevedeva un contributo di 50 euro per il rilascio del permesso di soggiorno agli extracomunitari. E' quanto è stato annunciato nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, alla ripresa dei lavori sul decreto legge anticrisi. "Io sono sempre stato contrario", ha detto Berlusconi. Ma la Lega non ci sta. I leghista Claudio D'Amico,  che ha chiesto l'emendamento dice: «Gli immigrati devono avere diritti e doveri, cioè devono contribuire a sostenere il Paese nel quale lavorano pagando le tasse. In fondo, Francia, Gran Bretagna e Spagna chiedono cifre ben più alte che variano da 200 a 365 euro». La Lega ripresenterà l'emendamento. Lo conferma il deputato Massimo Bitonci, firmatario della proposta di modifica. «L'emendamento proposto - sottolinea l'esponente del Carroccio - sarà ripresentato, visto che c'è stato il parere contrario del governo. Ritengo che sia un emendamento molto importante e che possa dare una mano anche all'ufficio delle Entrate e alla Guardia di Finanza per garantire la riscossione dei tributi e una maggiore garanzia per quanto riguarda il controllo di chi apre la partita Iva ed in particolare di quegli extracomunitari che come noto poi non pagano nessuna tassa o contributo.Come commercialista - spiega - e come sindaco mi è capitato di verificare insieme alla Guardia di Finanza il caso di cinesi che hanno aperto la partita iva come ditte individuali che dopo non aver effettuato alcun tipo di versamento l'hanno chiusa per poi riaprirla l'anno successivo nello stesso posto con un nome diverso». «Ritengo inoltre - conclude Bitonci - che le critiche di questi giorni siano strumentali, si tratta invece di una norma che permetterebbe di fare chiarezza nel panorama dell'apertura della partita iva da parte degli extracomunitari».