Cosenza, sesso e soldi

Dario Mazzocchi

Cosenza - Falsi diplomi da infermieri e prestazioni sessuali per accedere alle facoltà di Medicina e Scienze infermieristiche. Lo scandalo è venuto a galla a Cosenza nell’ambito dell’operazione dei carabinieri denominata “Gutenberg”: i documenti venivano pagati dagli 8 ai 10mila euro. In manette con l’accusa di truffa sono finite 72 persone tra i quali la mente del raggiro, un funzionario dell’Università del Sacro Cuore di Roma. Quello dei test per l'ammissione alle facoltà di Medicina dell’Università Sacro Cuore è il secondo filone dell'inchiesta emerso nel corso delle indagine sui falsi infermieri. Nell'ordinanza di custodia cautelare si fa riferimento a un episodio durante il quale il funzionario dell’università non ha esitato ad “approfittare sessualmente di una ragazza di vent’anni rappresentandole il suo interessamento come determinante per l'ingresso alla facoltà e prospettandole un esito negativo qualora si fosse sottratta alle sue richieste”. Il funzionario della segreteria universitaria, in alcune occasioni, avrebbe ricevuto nel suo studio, insieme a un infermiere cosentino, gli studenti che erano interessati ad acquistare i test d'ingresso prima della prova di ammissione.