Boss chiedevano il pizzo
Palermo - “Se non paghi resti senza luce e senza acqua”. Con queste lapidarie minacce alcuni appartenenti a Cosa nostra imponevano il pizzo agli inquilini del quartiere popolare Zen minacciandoli, appunto, di interrompere l’erogazione d’acqua e di energia elettrica se non avessero pagato. Gli agenti della Squadra Mobile di Palermo hanno eseguito 20 ordinanze di custodia cautelare, grazie ad approfondite indagini che si sono avvalse anche della collaborazione degli imprenditori e dei commercianti minacciati. Trenta in tutto gli episodi estorsivi accertati. Gli arrestati, catturati nell'ambito dell'operazione “Addio pizzo 3” condotta dalla sezione criminalità organizzata della Questura di Palermo, dovranno rispondere di estorsione aggravata e continuata. Questi i nomi dei 20 destinatari delle ordinanze di custodia cautelare, tutti pregiudicati e affiliati del clan mafioso Lo Piccolo: Piero Alamia, 40 anni; Michele Catalano, 49 anni; Domenico Ciaramitaro, 34 anni; Antonino Ciminello, 48 anni; Antonino Cumbo, 42 anni; Giovanni Cusimano, 67 anni; Salvatore Davì, 60 anni; Francesco Di Blasi, 66 anni; Salvatore Genova, 50 anni; Giovanni Battista Giacalone, 35 anni; Andrea Gioè, 39 anni; Antonino Lo Brano, 40 anni; Salvatore Giovanni Lo Piccolo, 65 anni; Sandro Lo Piccolo, 33 anni; Antonino Mancuso, 47 anni; Franceso Palumeri, 48 anni; Gioacchino Rosario Pensabene, 58 anni; Carmelo Giancarlo Seidita, 33 anni; Domenico Serio, 31 anni; e Massimo Giuseppe Troia, 32 anni.