Sarah, Sabrina si sente in colpa
Sabrina Misseri, indagata insieme al padre per l'omicidio della cugina Sarah Scazzi, continua a dichiararsi innocente, ma dal carcere di Taranto in cui si trova rinchiusa fa sapere di sentirsi in colpa. Il messaggio è affidato al legale Vito Russo: "Sabrina chiede delle condizioni della zia Concetta e si sente in colpa per non aver capito prima di dover proteggere Sarah, che in famiglia c'era qualcuno che poteva farle del male". La 22enne non sta bene anche se ha il supporto degli psicologi della polizia penitenziaria. L'avvocato ha poi smentito, ancora una volta, che Sabrina abbia litigato con la cugina per motivi di gelosia o che abbia nascosto il suoi diario. Russo e la collega Emilia Velletri hanno depositato alla cancelleria del tribunale del Riesame di Taranto il ricorso per ottenere l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti della ragazza dal gip del tribunale di Taranto Martino Rosati. L'udienza è stata fissata per martedì 9 novembre. Michele Misseri - La settimana potrebbe essere decisiva anche per quanto riguarda la richiesta dell’incidente probatorio che la procura chiederà per cristallizzare le dichiarazioni di Michele Misseri, che sembra voglia però ritrattare tutto. L'uomo, arrestato lo scorso 7 ottobre, si era autoaccusato del delitto, adducendo un movente sessuale all'omicidio e confessando anche una violenza sessuale post mortem, che risulterebbe infondata. Dopo 8 giorni, Misseri aveva chiamato in correità la figlia, accusata anche di sequestro di persona. I suoi legali ora hanno consegnato alla Procura una memoria contenente dichiarazioni della figlia Valentina, dopo il colloquio di quest’ultima in carcere con il padre: dal documento risulterebbe che Misseri voglia ritrattare le accuse contro la figlia.