Il "bunga bunga" conquista la Rete: il tormentone da Noemi a Bugs Bunny/ GUARDA VIDEO

domenico d'alessandro

In principio fu una barzelletta. Noemi Letizia raccontava ai giornalisti la sua battuta preferita tra quelle che aveva sentito da Silvio Berlusconi. E lei, candidamente, aveva dato il via al tormentone del "bunga bunga". La barzelletta era la seguente. Due ministri del governo Prodi vanno in Africa, su un'isola deserta, e vengono catturati da una tribù di indigeni. Il capo tribù interpella il primo ostaggio e gli propone: "Vuoi morire o bunga-bunga?". Il ministro sceglie il bunga bunga, e viene violentato. Il secondo prigioniero, davanti alla scelta, non indugia e chiede di morire. Il capo tribù risponde: "Va bene, prima bunga bunga, poi morire".  Da allora le teorie sul "bunga bunga" si sono moltiplicate. Innocente tradizione africana oppure modo goliardico di chiamare un rapporto particolarmente intimo? Stando ai racconti che avrebbe fatto Ruby, si tratterebbe di un'usanza molto amata da Gheddafi (la metterebbe in pratica spesso nel suo "harem"), che poi avrebbe trasmesso il tutto all'amico Berlusconi. Se sia una danza, uno show, o una vera e propria pratica sessuale non è dato sapere: Ruby è stata alquanto avara di dettagli circa il "bunga bunga" di casa Berlusconi. Sul social network Facebook ci sono centinaia di pagine che raccolgono i "fans" del bunga bunga, presente anche nella variante "unga bunga" (che, per la cronaca, è il nome di due gruppi musicali, uno danese e uno indonesiano: e se sui giornali di oggi si parlasse solo di musica?). Già in trecento sono fan della pagina "Bunga Bunga" in cui spicca una foto di Silvio Berlusconi che fa il saluto militare. E tra video di Bugs Bunny alle prese con un capo tribù (figura che, evidentemente, ritorna spesso) e spiegazioni più o meno volgari emerse da siti esperti in slang internazionali, ci sono anche video - su YouTube - di simpatici "Bunga Bunga party". Trattasi solo di una festa tra studenti un po' stanchi di libri e appunti da memorizzare. Su Twitter ci sono migliaia di "cinguettii" con questa onomatopea: vuol dire che, ovviamente, è un tema che colpisce molto tanto da dominare le discussioni degli internauti. C'è anche chi propone di sostituire il "Waka waka" di Shakira con il "Bunga bunga" di Silvio: qualche cantautore, in mancanza di idee, potrebbe partorire il prossimo tormentone invernale.