Multa i rom sul bus, licenziato

Albina Perri

Era il 21 ottobre. Su un autobus di linea di Bologna salgono i controllori. Un gruppo di rom non ha il biglietto, volano insulti, minacce e spintoni. Scesi dal bus, i romeni vengono identificati: non hanno il biglietto ma precedenti penali. Lina Serra, una signora che è sull'autobus, però, non apprezza il modo in cui uno dei controllori tratta i rom, e scrive una lettera a Repubblica. Risultato: il controllore viene "sospeso a tempo inderminato". Ora è a casa. Nessuno gli ha concesso il diritto di replica. Non lo ha fatto il quotidiano la Repubblica che ha ignorato la versione del controllore pur avendo pubblicato la lettera della signora Linda Serra con l’accusa di razzismo che gli è costata il posto di lavoro. Non lo ha fatto la sua azienda, Atc di Bologna che preoccupata del danno di immagine subito, ha preferito prendere semplicemente per buona la versione della passeggera indignata, senza fare più attente verifiche, prima di rimuovere un dipendente dal suo incarico, a tempo indeterminato e senza stipendio. Signor Abbondi, finalmente qualcuno ha voglia di sentire la sua versione dei fatti. Ho provato anche due giorni fa a contattare la redazione locale de La Repubblica, ma niente. Gli unici che si sono interessati alla mia causa sono stati il Sindacato, Libero e La Lega Nord…E pensare che sono di sinistra. Ci sono degli sviluppi interessanti nella sua vicenda… Sì qualche giorno fa mi è venuto in mente di andare a controllare tra le ultime multe elevate. E cosa ha trovato? Una contravvenzione fatta, guarda caso, proprio da me alla Signora Linda Serra, su quella stessa linea, più o meno sempre attorno alle 8 del mattino, datata 2 settembre 2008. 150 euro ancora da pagare. Perché la sua azienda non ha pensato di fare questo semplice controllo? Perché siamo in Italia, dove basta che uno scriva una lettera e ti ritrovi a casa senza stipendio. L’azienda si preoccupa di tutelare la sua immagine, della mia non frega niente a nessuno, non mi viene neanche concesso il diritto di replica. Nel suo blog (http://lindaserra.wordpress.com) la signora Serra mi descrive come “Kapo nazista in fuga dal terzo reich sbarca in ATC”, con tanto di vignetta dove vengo raffigurato come Hitler. Il colmo per un comunista... Da quando poi mia moglie ha scritto sul suo blog della multa chissà come mai non l’ha pubblicato e ha sostituito la vignetta di Hitler con una romantica immagine di Alice in Wonderland. Peccato che nel suo mondo migliore di cui parla nel blog abbia omesso di dire che mi conosceva già perché l’avevo multata due mesi fa e magari voleva farmela pagare. Che cosa prova? Sono amareggiato, mi sono sentito scaricato dalla mia azienda; credo che sia giusto dare pari valore ad entrambe le versioni, quella del dipendente e quella del passeggero, prima di sospendere una persona dal lavoro. Quando i vertici dell’Atc sono stati informati che la signora Serra era stata multata da lei 2 mesi fa come hanno reagito? Mi hanno riferito che a qualcuno gli ha preso un colpo. A proposito, qual è la sua situazione attuale? Sono stato sospeso dal 24 settembre a tempo indeterminato e senza stipendio, con un bambino di due anni e un mutuo da pagare. Ho dovuto anche chiedere un prestito in banca per fare fronte alle spese. Alla luce di questi nuovi fatti il mio avvocato ha chiesto l’articolo 700 che prevede il reintegro con stipendio e mi sono rivolto anche ad un penalista. Insomma sta spendendo un mucchio di soldi. Qual è la tua versione di ciò che è successo la mattina del 21 settembre? Erano circa le 8 del mattino, io e altri due colleghi siamo saliti sull’autobus della linea 35 che collega l’ospedale Maggiore al centro città per effettuare i controlli di routine. Il nostro lavoro consiste nel controllare i biglietti, gli abbonamenti e sanzionare chi è sprovvisto di titolo di viaggio. Secondo le direttive dell’azienda, cosa dovete fare se trovate un passeggero sprovvisto di biglietto? In qualità di pubblici ufficiali, gli chiediamo di esibire un documento di identità, per prendere gli estremi necessari per notificargli la multa; in alternativa può scegliere di pagare la sanzione al momento ed evitare di esibire i documenti. La sanzione ammonta  a 40 euro più uno di biglietto, 41 che diventano 51 trascorsi i 5 giorni, 150 dopo i 60 giorni. Quella mattina si è imbattuto in un gruppo di persone, sprovviste di biglietto, di che etnia erano? Dalle verifiche sono poi risultati rumeni, 4 adulti, di cui tre donne e un uomo e 2 bambini tra i 4 e 6 anni e uno in fasce. Erano sprovvisti di biglietto, quindi gli ho chiesto il documento e si sono rifiutati di darmelo dicendo, non ce l’ho, non te lo do, non me ne frega niente, e mi hanno mandato a quel paese. Poi sono cominciati a volare insulti. Sono stati loro i primi ad offendermi, prendendomi a parolacce, mandandomi a quel paese e insultandomi. L’uomo mi ha anche minacciato facendo il gesto della pistola, come per dire ti sparo. Io non ho minacciato di morte nessuno, tantomeno donne e bambini. Alla stazione siamo scesi e abbiamo chiamato la polizia che ha identificato i signori. E’ una prassi di servizio. E’ un lavoro duro il suo? Ultimamente lo è sempre di più, facciamo turni di 7 ore e 11 anche di notte e veniamo tutti i giorni a contatto con situazioni e persone veramente al limite. Oltretutto siamo totalmente privi di qualunque difesa. Capita di prendersi degli sputi in faccia, delle male parole, delle bastonate, o anche di peggio. Tra i nostri colleghi ce n’è anche uno fregiato in volto perché ha preso una coltellata. Signor Abbondi lei è razzista? Assolutamente no, divido anche la mia casa con un ragazzo tunisino, prima per un certo periodo abbiamo ospitato un ragazzo rumeno. Cosa pensa degli immigrati? Che se vengono nel nostro paese devono imparare a rispettare le nostre leggi.   Fausta Sbisà