Federalismo, allo studio un riordino dell'Anas
Dopo il Federalismo Demaniale, nei prossimi giorni il Governo potrebbe fare un ulteriore passo verso la realizzazione della riforma federalista tanto cara alla Lega Nord. Giovedì, infatti, inizia il suo iter in commissione Ambiente alla Camera la proposta di legge proposta dal Carroccio che prevede il trasferimento delle partecipazioni al capitale dell’Anas dal ministero dell’Economia alle Regioni. Depositato lo scorso 22 dicembre, la proposta di legge che porta la firma di Marco Reguzzoni consta di 7 articoli. In parole povere, la riforma consentirebbe il riordino dell'Anas spa e il trasferimento della titolarità delle sue azioni alle Regioni. Il primo articolo stabilisce che entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il ministero dell’Economia e delle finanze provvede al trasferimento delle azioni dell’Anas alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano "in conformità ai valori e alle percentuali stabiliti" da un allegato annesso all’articolato. Il criterio utilizzato per la ripartizione delle azioni "si basa sui rapporti sul numero di immatricolazioni". Si stabilisce poi che lo statuto della società Anas Spa possa essere modificato dall’assemblea dei soci e si prevedono la neutralità fiscale delle operazioni previste dalla legge e la non cedibilità a soggetti privati delle azioni della società Anas Spa. Al contempo le azioni si considerano acquisite da parte del patrimonio disponibile delle Regioni e sono pertanto ammesse come garanzia nei confronti della Cassa depositi e prestiti Spa. "In tal modo – sottolinea il promotore Reguzzoni – lo Stato mantiene un ruolo di coordinamento e di direzione politica, mentre alle Regioni è demandata ogni scelta organizzativa e gestionale. Inoltre, nel rispetto del principio di sussidiarietà, si privilegia una forma organizzativa su base regionale e provinciale: si propone che la nomina del collegio sindacale per il controllo contabile sia affidata alle Province, separando così il ruolo di azionista da quello di controllo, mentre il ministero dell’Economia e delle finanze avrà un ruolo di coordinamento della vigilanza contabile essendo allo stesso affidata la nomina del presidente del collegio sindacale". Trasferimenti – Passando dalle parole ai numeri, la proposta su cui si discuterà da giovedì prevede anche uno schema di ripartizione delle quote per le singole regioni. A tal proposito: Piemonte: 201.428.897, 81 euro, pari all’8.87% del capitale sociale. Valle d’Aosta: 18.022.990, 42 euro, pari allo 0.79%. Lombardia: 435.305.214, 94 euro, pari al 19.18%. Trentino-Alto Adige: 34.305.118, 28 euro, pari all’1.51%. Veneto: 183.369.882, 83 euro, pari all’8.08%. Friuli Venezia Giulia: 47.876.641, 35 euro, pari al 2.11%. Liguria: 60.134.728, 40 euro, pari al 2.65%. Emilia-Romagna: 189.722.862,82 euro, pari all’8.36%. Toscana: 189.557.344,56 euro, pari all’8.35%. Umbria: 35.981.720,82 euro, pari all’1.59%. Marche: 58.095.932,98 euro, pari al 2.56%. Lazio: 333.376.154,15 euro, pari al 14.69%. Abruzzo: 43.933.412,39 euro, pari all’1.94%. Molise: 7.461.952,28 euro, pari allo 0.33%. Campania: 110.459.092,61 euro, pari al 4.87%. Puglia: 80.192.619,69 euro, pari al 3.53%. Sicilia: 120.671.568,79 euro, pari al 5.32% Calabria: 49.846.308,55 euro, pari al 2.20%. Basilicata: 13.590.995,80 euro, pari allo 0.60%. Sardegna: 56.558.560,51 euro, pari al 2.49%. Funzioni Anas - Se cambiano le modalità di gestione delle quote e della stessa società Anas (attualmente l'unico socio è il Ministero dell'Economia e il controllo spetta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), nulla cambia per quanto riguarda le funzioni. L'Anas continuerà a gestire il ciclo completo delle attività di progettazione e di controllo per le nuove opere stradali di importo superiore ai 15 milioni di euro, sia per quel che riguarda lo studio di fattibilità, sia per quanto riguarda la fase di appalto.