Alza il dito medio contro l'ex marito. Condannata dalla Cassazione

bonfanti ilaria

Far gesti poco educati a qualcuno equivale ad ingiuriare una persona ed è considerato reato. A stabilirlo è la quinta sezione penale della Cassazione che ha confermato oggi la sentenza di "condanna per ingiurie" inflitta ad una donna, Claudia M., di 38 anni, dal giudice di pace di Domodossola. L'imputata aveva infatti mostrato il pugno con il dito medio alzato al marito, dal quale era in fase di separazione, incontrandolo in automobile. E la Suprema Corte ha subito trasformato quello che per l'ex moglie era un "gesto di sfogo non accompagnato da alcuna frase di contorno e senza nessun insulto" in una condanna. La donna dovrà quindi pagare l'ammenda emessa dal Giudice di Domodossola. Il gestaccio si era verificato il 23 maggio del 2006 ed era stato preceduto, qualche giorno prima, da un insulto verbale proferito dalla donna in un incontro con il marito. Con la sentenza n. 26171 la Suprema Corte ha così definitivamente dichiarato inammissibile il ricorso dell'ex moglie contro il verdetto del giudice del merito. La Corte ha dichiarato che "L’attenta motivazione della decisione ricorda la volontarietà offensiva del gesto perché si è inserita in un contesto di tensione, preceduto, in altro momento, da esplicita offesa verbale resa dalla prevenuta". I due episodi, a detta della Cassazione, esprimono "un'offesa all'onorabilità della persona", anche se compiuti con modalità diverse e sono tutti e due da condannare "senza ombra di dubbio". Oltre alle spese legali, Claudia M. dovrà anche versare 1000 euro alla cassa delle ammende.