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Sinistra in piazza per l'Europa? Abbiamo pagato noi: ecco quanto è costato il raduno

Francesco Storace
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Europa Europa, poi alla fine pagano i romani... Mica ce li ha messi negli 800 miliardi per le armi, Ursula von der Leyen, gli spiccioli per Roma capitale. Macchè, Roberto Gualtieri, per la manifestazione “spontanea” di sabato scorso ha dovuto aprire il borsellino della città e ha tirato fuori 270mila euro. Dei cittadini. La sinistra chiama in piazza i compagni del riarmo e i compagni contro il riarmo, ma paga il popolo. Il sindaco sale sul palco con tanto di fascia tricolore e questo diventa un titolo sufficiente per mettere a carico della Capitale una manifestazione di parte. Le fonti del Campidoglio che abbiamo interpellate sono state precise, anche se tutto dovrà poi essere confermato dagli atti amministrativi ufficiali.

RENDICONTO
Per cosa sono stati spesi questi soldi? I 270mila euro se ne sono andati per sistemare e addobbare il palco, per le transenne, video e audio e tutto quel che serve per l’organizzazione di un evento. Nel rendiconto dovrà figurare pure la spesa per la vigilanza, anche questa a carico della città di Roma, come specificato da una determinata della dottoressa Donatella Scafati, dirigente del corpo di polizia locale, che ha anche disposto la sospensione della Ztl durante la manifestazione (e conseguenti entrate per il Comune di Roma). Il tutto in un atto amministrativo. Il che risulta alquanto difficile da comprendere e giustificare. O meglio, per far sì che Roma potesse pagare i costi dell’evento, hanno scritto nella determina della Scafati che il raduno del 15 marzo 2025 in piazza del Popolo è «organizzato da Roma Capitale». Dal sito del Campidoglio pareva che la città eterna si limitasse ad aderire all’iniziativa. Se lo organizzi te lo paghi, dunque. Compresi i contribuenti. Sarà interessante verificare se ci sarà stata, a posteriori, una delibera di giunta comunale per giustificare la spesa, perché 270mila euro non sono certo bruscolini. Certo è che la macchina del Comune di Roma è stata messa in movimento. Sempre sul sito istituzionale compaiono numeri di telefono dell’amministrazione e le informazioni generali per chi partecipava all’evento.

E anche se gli avessero dato la piazza gratis a che titolo lo avrebbero fatto? Chi ha pagato la pulizia? E l’occupazione di suolo pubblico è stata saldata? Abbiamo provato a chiedere lumi all’ufficio stampa del Comune. Risposta: «Vi faremo sapere». Ma Pantalone ha pagato anche un’altra iniziativa, per quanto se ne è potuto venire a sapere. L’università di Parma si è preoccupata di organizzare il trasporto fino a Roma per studenti e personale. Pullman da 50 posti, con partenza alle 7 dalla stazione. Anche qui probabilmente con costi pubblici. Su entrambe le questioni si registrano le prime reazioni politiche. Dice Fabrizio Santori, capogruppo leghista in Campidoglio: «La manifestazione “Una Piazza per l’Europa – Tante città, un’unica voce”, che è stata presentata come un’iniziativa spontanea e partecipata, si è rivelata, nei fatti, un evento organizzato direttamente da Roma Capitale, come confermato dalla determinazione dirigenziale RH/739/2025. Si tratta di un evento finanziato con soldi pubblici, senza che i cittadini romani siano stati messi al corrente dei costi e delle modalità di organizzazione.

 

 

I cittadini hanno il diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi, specie in tempi di ristrettezze economiche. Il sindaco Gualtieri ha scelto di partecipare indossando la fascia tricolore, rappresentando così l'intera città di Roma in un’iniziativa chiaramente divisiva. Una piazza che cantava Bella Ciao e che, pur esibendo le bandiere della pace, chiedeva il riarmo dell'Europa. Un messaggio ambiguo e non condiviso da tutta la cittadinanza. A che titolo il sindaco ha deciso di rappresentare tutti i romani in una manifestazione che non aveva nulla di unitario?».

I BUS DELL’ATENEO
Su Parma sono intervenuti invece i deputati di Fratelli d’Italia Amorese e Russo. «Sull’home page dell’Università di Parma è comparso un messaggio promozionale dove vengono invitati studenti e docenti a partecipare, tramite un’iscrizione, alla manifestazione “Una piazza per l’Europa” che si è tenuta sabato a Roma, mettendo (gratuitamente?) a disposizione un pullman da 50 posti con partenza dall’Ateneo. Questo invito, promosso via social, è stato mandato anche via mail dall’Università sia ai professori sia ai dipendenti. Troviamo quanto accaduto di una gravità inaudita: è vergognoso ed inqualificabile che un Ateneo promuova e sponsorizzi un evento politico smaccatamente di parte. Quale valenza educativa o culturale ha una simile iniziativa? E soprattutto, se è stata finanziata, con quali soldi è stata sovvenzionata? Con quelli dei contribuenti? Per questo, presenteremo mercoledì un’interrogazione in Commissione al ministro dell’Università Anna Maria Bernini per chiedergli se sia al corrente di quanto accaduto e quali iniziative intende condurre al riguardo. I nostri Atenei devono essere luoghi dove le idee, tutte, circolano liberamente ed egualmente, senza censure. Il fatto che l’Università di Parma abbia pensato di farsi parte proponente della manifestazione della sinistra, senza tenere in considerazione le diverse opinioni dei ragazzi e degli insegnanti a riguardo, denota un chiaro atteggiamento settario e fanatico, lontano dallo spirito educativo e super partes che dovrebbe contraddistinguere tutti gli Atenei. Per questo, chiediamo venga fatta piena luce».

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