Chiara Poggi

Garlasco, che fine hanno fatto i reperti del processo: un altro clamoroso colpo di scena

Sono introvabili o andati distrutti i reperti del caso Poggi. Da quanto si apprende da fonti legali, Nel dicembre 2021 e nell’aprile 2022, i reperti legati all’omicidio di Chiara Poggi sono stati restituiti alla famiglia della vittima istanza dei difensori di Alberto Stasi e non della parte civile. Fra gli oggetti restituiti computer, una bicicletta bianca da donna , delle schede di memoria per le macchine fotografiche, alcune sedie, e altri oggetti. Il pigiama insanguinato, mostrato dalla Procura generale di Milano in fotografia nel corso dell’appello bis che condannò Stasi a 16 anni, era già andato distrutto e reso inutilizzabile dalle pompe funebri che lo tagliarono per spogliare il cadavere.

A distanza di anni, non vi è certezza che quegli oggetti possano essere resi di nuovo disponibili agli investigatori che indagano per omicidio in concorso su Andrea Sempio. Intanto i carabinieri di Milano hanno acquisito, dalla Procura generale di Milano che ha rappresentato l’accusa nel processo d’appello bis sul delitto di Garlasco, l’intero fascicolo che riguarda Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata avvenuto il 13 agosto 2007. I militari, che nel 2020 hanno già provato a indagare (nonostante la competenza sia di Pavia) su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, già archiviato in precedenza dalla Procura pavese, provano a distanza di cinque anni a riaprire un caso su cui - a prescindere dagli elementi che riguardano Sempio, indagato per omicidio in concorso - è necessaria la richiesta formale di revisione per cancellare la responsabilità di Stasi.