Grave sospetto

Garlasco, il retroscena su Andrea Sempio: cosa ha fatto dopo la notifica dell'avviso di garanzia

"Io e Marco ci conosciamo fin dalle medie, eravamo in classe insieme. Andavo almeno due o tre volte a settimana a casa sua a giocare. Chiara era sua sorella, ogni tanto mi è capitato di incontrarla in casa ma non ci frequentavamo assolutamente". Nel 2007 Andrea Sempio aveva appena 19 anni. Ed era uno degli amici di Chiara, non proprio uno sconosciuto. Già nel 2016 la famiglia Poggi aveva escluso qualsiasi coinvolgimento del ragazzo nell'omicidio di Chiara. Nonostante ci fosse il "match" tra il suo Dna e quello trovato sui "contorni ungueali" della vittima. Poi era arrivata quella archiviazione che oggi la procura contesta perché troppo "frettolosa".

Oggi, Andrea Sempio si dice "sconvolto e allibito". Ha cambiato vita: non vive più a Garlasco, ma a Voghera. Lavora in un negozio di telefonia e ieri, mercoledì 12 marzo, ha chiesto alcuni giorni di ferie per sottrarsi allo tsunami mediatico che lo sta travolgendo. Dopo aver scoperto di essere indagato, il 37enne "ha dichiarato di non essere disposto a dare il consenso al prelievo" del tampone biologico ai carabinieri. E la legge glielo consente. Ma è arrivato subito l'ordine coattivo del giudice: oggi dovrà obbligatoriamente comparire davanti ai carabinieri per il tampone.

 

Gli investigatori hanno cominciato a scoprire le carte. A Sempio è arrivata la notifica dell'avviso di garanzia. Poi sono stati convocati amici e frequentatori di casa Poggi per essere sottoposti a interrogatorio. Ma sono passati 18 anni dal delitto e le caselle da riempire restano ancora tante. Tra l'altro, nel 2016 Sempio era uscito pienamente scagionato su Dna, scarpe, bici e telefonate.