Un mistero infinito?

Garlasco, la strana risposta del padre di Chiara Poggi: "Se ho dubbi su Andrea Sempio?"

Roberto Tortora

Il delitto di Garlasco riapre i battenti dopo 18 anni con un nuovo, sconvolgente, colpo di scena. Nel registro degli indagati, infatti, c’è finito ancora Andrea Sempio, 19enne all’epoca dell’uccisione di Chiara Poggi, amico del fratello della vittima. Sempio, su iniziativa dei legali di Alberto Stasi - ad oggi l’unico colpevole per la giustizia - era finito nel mirino degli investigatori, perché il suo Dna era stato rinvenuto sotto le unghie di Chiara. Se prima veniva, però, dichiarato insufficiente, ora con le nuove tecnologie è stato accertato e il reato contestatogli quello di è omicidio in concorso con ignoti o, in questo caso, con Alberto Stasi, ad oggi l’unico condannato per la morte della giovane studentessa, all’epoca sua fidanzata. A parlare, adesso, a La Stampa è il padre di Chiara Poggi, Giuseppe, che risponde al telefono e mostra tutta l’angoscia per un incubo che non ha ancora scritto la parola fine: “Cosa volete che vi dica? È una cosa che ho saputo dal telegiornale all'una e mezza”.

Il signor Poggi, per ora, sembra non avere ancora dubbi sull’innocenza di Sempio: “Ma no, ma stiamo scherzando? C'è stata una archiviazione. Lo sanno tutti quello che era successo. Test del dna? Io non lo so. Bisognerebbe chiederlo ai magistrati. A noi non ha detto niente nessuno. La notizia l'abbiamo saputa dalla tv. Adesso sentiremo l'avvocato e proveremo a capire qualcosa”. È evidente che la famiglia non ha gradito di non essere stata informata e di aver appreso la notizia solo dai media: “Vorrei vedere se capitasse a lei, cosa direbbe? Dopo diciotto anni siamo ancora qui. A un certo punto pensavamo che la cosa fosse finita, che si potesse dire basta. Invece in Italia è così”.

Poi, però, s’irrigidisce sull’amicizia del figlio con Sempio: “Amico di mio figlio, ma cosa vuol dire? Mio figlio di amici ne ha tanti. Ognuno ormai è andato per la sua strada. Adesso hanno 36 anni. Ognuno ha il suo lavoro. È così da anni. Non abita neanche più a Garlasco. Non so quando l'ho visto l'ultima volta, comunque è passato parecchio tempo. Già lo vedevo poco prima. Figuriamoci adesso”.

 

 


Se al momento sorgano nuovi dubbi su possibili altre responsabilità, il signor Giuseppe è guardingo: “Non mi faccia rispondere, non voglio rispondere. Vediamo cosa succede”. Nessun contatto, invece, con la famiglia Stasi, in particolare la mamma di Alberto: “Saranno quindici anni che non la vedo. Non so se vive ancora a Garlasco, ma anche se fosse qui non mi è più capitato di incontrarla”. Gelido, infine, sullo Stasi, che dal carcere si è sempre professato innocente: “Può dire quello che vuole, in galera è pieno di gente che dice di essere innocente”.