L'inchiesta
Salva Milano, l'architetto Oggioni ai domiciliari: l'ultima indagine delle toghe
Alla vigilia dell'esame in Senato della proposta di legge nota come "Salva Milano", il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano avrebbe messo agli arresti domiciliari l'architetto Giovanni Oggioni, vice presidente della Commissione per il paesaggio del Comune di Milano dal 2021 al 2024 e in precedenza dirigente dello Sportello unico per l'edilizia (Sue) di Milano. Le accuse sono corruzione, falso e depistaggio. Mentre le indagini, coordinate dalla Procura in più filoni investigativi, tutti riconducibili ai più grandi progetti urbanistici insistenti sul territorio milanese, avrebbero fatto emergere l'esistenza di un "sistema", composto da componenti della Commissione per il Paesaggio, operatori economici, progettisti privati e soggetti interni all'amministrazione comunale, il cui fine sarebbe stato quello di favorire il rilascio di titoli edilizi illeciti e di realizzare operazioni immobiliari altamente speculative.
Secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle, Oggioni avrebbe ricevuto altre utilità da un'associazione di categoria dei costruttori edili e da un operatore economico del real estate al fine di favorire il buon esito di numerose pratiche edilizie. L'architetto arrestato, sempre secondo l'accusa, avrebbe inoltre falsamente rappresentato lo stato dei luoghi (circa il superamento delle altezze consentite, aggiramento delle norme sui cortili, ampliamento delle cubature e superfici edificabili, eccetera) nell'ambito di alcuni iter autorizzativi edilizi, e modificato le credenziali di accesso dei cloud già sottoposti a sequestro lo scorso mese di novembre sempre dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF di Milano, impedendo così alla pg di procedere alle copie forensi. Sono in corso perquisizioni.
Gli indagati milanesi dell'urbanistica hanno detto di aver scritto personalmente la legge "Salva Milano" per bloccare le indagini della Procura e di averla data al primo relatore alla Camera dei Deputati e parlamentare di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti, oggi ministro per gli Affari europei e il Pnrr del governo Meloni. Questo quanto emerge dalle intercettazioni riportate dal gip di Milano, Mattia Fiorentini, nell'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per Oggioni, Agli atti dell'inchiesta della guardia di finanza ci sarebbe anche un contatto telefonico (non trascritto) tra un architetto indagato, Marco Cerri, e l'onorevole Maurizio Lupi il 21 novembre 2024, due ore prima dell'approvazione alla Camera della nuova legge su urbanistica ed edilizia, ferma ora al Senato. Secondo la Procura di Milano gli indagati, incluso Oggioni, avrebbero cercato in più occasioni di fare "pressing" sui propri "referenti politici" per approvare la legge di interpretazione autentica per bloccare le inchieste della magistratura. E non solo: per la Procura, come si evince dall'ordinanza firmata da Fiorentini, sia Oggioni che Cerri avrebbero preso parte alla stesura degli emendamenti della legge Salva Milano, muovendosi poi per farli arrivare in Parlamento.
Interpellato sul tema, il sindaco di Milano Beppe Sala ha detto di doversi ancora informare: "Devo capire. Leggo le agenzie, per il momento non so nulla. Non so i fatti imputati, non so se i fatti sono imputati a quando era in Comune, in Commissione paesaggio, o quando lavorava per Ance. Non posso dire niente altro. Appena capisco qualcosa mi esprimerò". Poi ha aggiunto: "Vivo preoccupato" ma "al momento non ho elementi per esprimere giudizi". Mentre a chi gli ha chiesto se ci possano essere ripercussioni sul Salva Milano, ha risposto: "Dipende proprio da quando è stato commesso, se è stato commesso, il fatto e a cosa va attribuito quindi non lo so, proviamo a capire un po'".
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