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Caivano, gli notificano lo sfratto e lui si toglie la vita: "Anche il caffè", Italia sconvolta

Riceve la notifica di sfratto e si toglie la vita: la tragedia è avvenuta a Caivano, vicino a Napoli. Un uomo di 31 anni ha accolto in casa l'ufficiale giudiziario che gli ha notificato lo sfratto esecutivo contestualmente a una proroga, gli ha preparato e offerto il caffè e poi, con la scusa di dover andare in bagno, si è chiuso nella stanza da letto e si è impiccato. Il 31enne aveva un lavoro precario.

Il proprietario dell'appartamento, che gli aveva fatto causa in quanto moroso, di recente aveva ottenuto dal tribunale il decreto di sfratto esecutivo. La vicenda, quindi, non ha nulla a che fare con gli sfratti ordinati dalla magistratura al Parco Verde di Caivano nei mesi scorsi, quando sono stati sgomberati gli alloggi occupati abusivamente da famiglie legate a esponenti di clan e pusher.

 

 

 

A scoprire il corpo senza vita del 31enne nella stanza da letto sono stati i carabinieri: l'ufficiale giudiziario, una donna, accolta con gentilezza dall'uomo, dopo avere atteso il suo ritorno e avere constatato che nel bagno non c'era, si è accorta che nessuna risposta arrivava dalla stanza da letto in cui si era chiuso. A quel punto si è insospettita e ha lanciato l'allarme. Purtroppo, però, quando i militari dell'Arma sono arrivati e hanno forzato la porta non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo, trovato ormai senza vita.