Il Pontefice
Papa Francesco, il sospetto sull'insufficienza renale: "Un principio di sepsi"
Abele Donati, direttore della clinica di anestesia e rianimazione dell’Azienda ospedaliera universitaria delle Marche, professore ordinario al Politecnico di Ancona fa il punto sulle condizioni di salute del Papa basandosi anche sugli ultimi bollettini che indicano una insufficienza renale: "Potrebbe segnalare la presenza di una sepsi in fase iniziale. È la risposta dell’organismo a un’infezione in atto, in questo caso ai due polmoni. Il sistema immunitario per difendersi produce sostanze la cui diffusione provoca malfunzionamento di organi e apparati", afferma in un'intervista al Corriere.
E ancora: "L’infezione va controllata con gli antibiotici. È necessario poi supportare gli organi sofferenti. Per sostenere i polmoni viene infatti utilizzata l’ossigenoterapia ad alti flussi, una miscela di ossigeno e aria immessa da una macchina".
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Poi dà qualche speranza: "Se le cure sono giuste, e non ho dubbi vista la levatura dei colleghi del Gemelli, la situazione può essere reversibile. Non disponiamo però di ulteriori elementi di valutazione che solo chi segue da vicino il Pontefice può possedere". Infine riguardo alle crisi delle ultime 48 ore, il professor Donati afferma: "È un buon segno che non abbia avuto crisi respiratorie e che il valore dell’emoglobina, la cui mancanza causa anemia, sia risalito con le trasfusioni. Uno dei motivi della riduzione di globuli rossi è la frequenza con cui sono effettuati i prelievi di sangue, necessari per controllare un paziente".
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