Cosa emerge
Acerra, bimba sbranata dal pitbull: "Hanno ripulito tutto prima del sopralluogo"
L'appartamento ad Acerra, dove una bambina di 9 mesi, Giulia, sarebbe stata sbranata e uccisa dal pitbull di famiglia nella notte tra sabato e domenica scorsa, sarebbe stato ripulito prima del sopralluogo degli investigatori. E infatti, quando è stato eseguito l’esame con i medici legali e l’avvocato, non sarebbe stata trovata alcuna traccia di sangue a terra. “I miei assistiti mi dicono che in casa sono entrati la mamma della vittima, i nonni materni e paterni, la sorella e la cognata dell’indagato per prendere delle fotografie - ha dichiarato il legale di Vincenzo Loffredo, papà della piccola Giulia indagato per omicidio colposo e omessa custodia e vigilanza del cane -. Erano le 8 del mattino e chi è entrato nell’alloggio non sapeva che l’appartamento fosse sotto sequestro. Non c’era alcuna intenzione di occultare prove, ma solo il desiderio di prendere una foto della bambina. In casa poi hanno deciso di pulire la stanza. I sigilli sono stati sistemati dopo”.
In realtà, come scrive Repubblica, già domenica mattina l’avviso di sequestro sarebbe stato ben visibile sulla porta dell’appartamento. Secondo i familiari di Giulia, invece, l'avviso sarebbe stato piazzato solo dopo il loro ingresso in casa. Si tratta, insomma, di un giallo. La scena della tragedia, in ogni caso, era stata già fotografata dalla polizia scientifica, che aveva eseguito i suoi rilievi nella notte di domenica.
I funerali della bambina si sono svolti questa mattina a porte chiuse, su richiesta della famiglia. Nel frattempo, la polizia ha sequestrato le riprese delle telecamere di sorveglianza per capire se il papà, 24 anni, fosse effettivamente a casa al momento della tragedia. Loffredo è stato sottoposto anche ai test tossicologici e alcolemici, risultando positivo alla cannabis e negativo a cocaina, oppiacei e alcol. Vincenzo si trovava da solo con Giulia quando la piccola sarebbe stata aggredita. La mamma era al lavoro in pizzeria.