Il rituale

Papa Francesco, "non può morire in ospedale": il segnale che tutto sta precipitando

Papa Francesco è ricoverato da venerdì scorso al Policlinico Gemelli di Roma dopo aver accusato una polmonite bilaterale. Ma, secondo il "rituale", non può morire in ospedale. Sebbene gli ultimi bollettini forniscano una speranza che le sue condizioni di salute migliorino, il Pontefice continua a far preoccupare tutti i suoi fedeli. C'è chi parla prematuramente di Conclave e chi invece ha fiducia in una ripresa di Bergoglio. Ciò che è certo, è quello che si dovrà fare quando quel momento starà per arrivare. Ma che cosa dice il rituale? Il metodo, semplificato proprio da Papa Francesco, il Pontefice non può morire al Gemelli, ma deve essere riportato in Vaticano. È successo con Giovanni Paolo II e succederà anche con Francesco. 

"Che il Signore custodisca papa Francesco, che lo rafforzi nel suo ministero affinché possa, ce lo auguriamo presto ma secondo i tempi umani, continuare a guidare la Chiesa con la sua saggezza e il suo amore". Lo ha detto don Nunzio Currao, cappellano del policlinico Agostino Gemelli, conosciuto anche in ospedale con l'appellativo scherzoso di "rianimatore spirituale", celebrando la messa dell'ospedale nella cappella Giovanni Paolo II al piano terra. La messa si tiene ogni giorno alle 13 e 15 ma quella di oggi è stata particolarmente dedicata a papa Francesco, con il coro dello stesso Gemelli che ha voluto animare la celebrazione non più tanto ordinaria, proprio per dedicarla in maniera particolare al "paziente" del decimo piano.

 

"La musica è una delle vie più belle ed efficaci per elevare lo spirito", ha ricordato don Corrao, auspicando che il canto del coro "gli angeli lo portino" fin su al decimo piano. Quindi ha paragonato la degenza di Francesco al magistero della "sofferenza" di Giovanni Paolo II. Il papa è "instancabile, il suo lavoro a favore dell'umanità", ha detto, e quindi "invochiamo per lui il dono della guarigione, poi il Vangelo di oggi cade proprio a cecio con l'episodio della guarigione del cieco, ci insegna che la fede è un cammino di progressiva visione", "questo per dire che è un cammino, non è che dall'oggi al domani si guarisce, vorremmo subito il papa tornare in Vaticano, però al papa non dobbiamo mettere fretta, ci vuole la pazienza".