Il Pontefice
Papa Francesco, dimissioni? Le indiscrezioni che circolano in Vaticano
«Quadro clinico complesso». Quando queste parole arrivano nella comunicazione ufficiale della Sala Stampa vaticana sulla situazione della salute di Papa Francesco, cala il gelo sul Policlinico Gemelli, dove il Pontefice è ricoverato da venerdì scorso. L’ospedale è tornato al suo abituale ritmo incalzante quotidiano, dopo la pausa delfine settimana,ma nessuno tra i medici e i professori che lavorano a pieno ritmo si è voluto sbottonare sulle condizioni dell’illustre paziente, che si trova al decimo piano. Al momento si sa che il Papa è seguito dall’equipe del Gemelli senza riferimenti precisi ai medici che lo hanno in cura. Molti sorrisi, molti no comment, si ostenta normalità, ma serpeggia un certa inquietudine. Si prega incessantemente per la sua salute. La statua di Giovanni Paolo II che si trova davanti al Gemelli è stata decorata da molti fiori e lumini dei fedeli arrivati sotto alle finestre della camera del Papa. Il comunicato spiega che questo quadro complesso comporterà una degenza «ospedaliera adeguata», ossia non certo breve. A riferirlo è la sala stampa vaticana, precisando che «i risultati degli accertamenti effettuati nei giorni scorsi e nella giornata odierna hanno dimostrato una infezione polimicrobica» (cioè caratterizzata dalla presenza di microrganismi di specie diverse)e per questo la terapia è stata modificata e sarà necessaria una «degenza ospedaliera». In ogni caso, in serata è stato precisato che il Pontefice non ha febbre tanto che ha nuovamente telefonato alla parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza.
«Questa sera ci ha chiamato il Papa dall’ospedale», ha detto a LaPresse il parroco padre Gabriel Romanelli. «Era stanco però con voce chiara. Ci ha chiesto come stavamo, ha ringraziato per le preghiere e ci ha dato la sua benedizione». «Il suo umore è buono», ha riferito il direttore della sala stampa Matteo Bruni,ma «a seguito del perdurare della degenza ospedaliera, l’udienza generale di domani è annullata». Secondo quanto si apprende, inoltre, il Pontefice non sarà presente domenica in occasione del Giubileo dei diaconi. Il problema di come si potrà portare avanti la fitta agenda di impegni legata al Giubileo (senza contare riti e celebrazioni pasquali) per ora viene affrontata volta per volta, prendendo come riferimento le indicazioni dei medici. Ma alla preoccupazione per la salute di Francesco si aggiunge quella per la gestione di un periodo cruciale per il mondo cattolico e anche per il governo della Chiesa. Si dovranno rimodulare gli impegni, ma soprattutto la mancata presenza del Papa, “anima” dell’Anno Santo, potrebbe far perdere forza all’evento. Le gerarchie vaticane stanno prendendo in considerazione ogni scenario. Chi svolgelefunzioni di supplente, quando un Papa sta male? In realtà i precedenti a riguardo, almeno in tempi recenti, sono rari. Persino durante il lungo periodo di malattia che chiuse il pontificato di Giovanni Paolo II, di fatto non ci furono deleghe o sostituzioni vere e proprie. Bisogna chiarire, però, che la questione riguarda esclusivamente il ruolo del Papa come vertice dello Stato Vaticano, e non certo quello del Papa vicario di Cristo.
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L’impedimento per malattia, a riguardo, è regolato da norme per cui il cardinale camerlengo, quando il Papa è in viaggio o assente, amministra i beni temporali, e questo è il caso che potrebbe essere più simile alla situazione di un Pontefice costretto in ospedale. Ben più gravoso il suo ruolo in caso di decesso: allora il camerlengo ha il compito di presiedere la sede vacante fino all’elezione del successore.Ma allo stato attuale questo secondo scenario - ovviamente possibile in linea teorica, vista l’età e i problemi di Bergoglio - non viene ancora considerato incombente. Attualmente la carica di camerlengo è a carico del cardinale porporato irlandese naturalizzato statunitense Kevin Joseph Farrell, nato a Dublino nel 1947. Il meccanismo che regola la delega dei poteri al camerlengo in caso di malattia o assenza prolungata del Papa è simile a quella che la Costituzione italiana prevede per impedimento del presidente della Repubblica: in questo caso il Capo dello Stato assegna la supplenza al presidente del Senato. Ma come detto i precedenti nella Santa Sede,a riguardo, sono ben pochi. Wojtyla, per intendersi, vi ricorse una sola volta per una lunga trasferta in Asia. Non si ha memoria di un passo simile da parte dei suoi predecessori, né del suo successore Benedetto XVI. Ultimo scenario possibile - ma secondo molti pareri autorevoli assai poco ipotizzabile, per la ferma convinzione del Pontefice di non lasciare il suo mandato petrino vita natural durante - è comunque quello della rinuncia odelle “dimissioni”.Qualche tempo fa ha suscitato grande interesse la conferma della notizia che Francesco ha scritto una lettera di dimissioni nel caso di una malattia che ne paralizzi in modo permanente le capacità decisionali e di governo. Il Pontefice l’ha formulata nei primi mesi del pontificato, quando nel 2013 - fino al 15 ottobre di quell’anno - era ancora segretario di Stato il cardinale Tarcisio Bertone, conferma dello stesso Pontefice durante un’intervista. In merito a cosa succede se un Papa resta improvvisamente impedito da problemi di salute o da un incidente, e se non sia opportuna una norma per questi casi, Bergoglio dunque ha confermato di avere già pronta una lettera di rinuncia, come aveva già fatto Paolo VI e probabilmente Pio XII. Tutto il mondo resta in ansia per la salute del Papa e la notizia viene riportata con enfasi dai quotidiani spagnoli,ma soprattutto argentini, la sua terra d’origine.
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