Un incubo
Savona, doppia esplosione sulla petroliera Seajewel: "Attentato", cosa sta succedenedo
Cosa è davvero accaduto alla petroliera Seajewel, imbarcazione colossale di 245 metri proveniente dall'Algeria e attraccata al largo di Savona, danneggiata gravemente nella notte tra venerdì e sabato? C’è una frattura dello scafo di poco meno di un metro, per due ordigni che sarebbero deflagrati.
Le lamiere dello scafo sarebbero rientrate verso l'interno dopo il danneggiamento, cosa che farebbe pensare a un evento capitato sull'esterno della nave e i cui effetti sono stati comunque lievi considerata la stazza della nave. Sabotaggio? La procura della Repubblica savonese, scrive La Stampa, ha aperto un fascicolo per capire le cause del disastro. Un gruppo di sommozzatori di La Spezia sta controllando lo scafo al campo boe Sarpom, tra Savona e Vado Ligure, dove la Seajewel era attraccata per lo scarico del petrolio. Una nave non nuova all’essere al centro di alcune inchieste giornalistiche che si sono occupate delle "flotte ombra" dalla Russia, petroliere fantasma che continuano a rifornire di greggio l'Europa nonostante le sanzioni contro Mosca.
La Capitaneria di porto ha emanato un’unica nota ufficiale che, quanto alle ipotesi complottistiche, getta acqua sul fuoco e dice di “sgombrare il campo da alcune notizie prive di fondamento. Tra la mezzanotte e l'una del 14 febbraio, durante le operazioni di scarico di crude oil, presente a bordo di una motonave ormeggiata presso il campo boe Sarpom, il personale specializzato ha constatato alcune anomalie, da accertare, nelle procedure di discarica decidendo, insieme al personale di Capitaneria di porto, l'interruzione delle stesse per motivi precauzionali.
Non sono stati registrati sversamenti né danni a persone. Sono attualmente in corso accertamenti tecnici a bordo dell'unità in questione volti a verificare l'origine di tali anomalie e ad eliminare le stesse per il prosieguo delle operazioni in sicurezza”. La Seajewel era partita martedì scorso dal porto di Bethioua, in Algeria, scalo a metà strada tra la capitale Algeri e lo stretto di Gibilterra. Dopo quattro giorni in mare, è arrivata in Liguria. Ha 16 anni fa, di produzione coreana, ha una stazza lorda di 62mila tonnellate, lunga 245 metri e larga 42. Prima si chiamava Ocean Voyager e batteva bandiera di Singapore. Dopo Savona, avrebbe dovuto far rotta verso la Grecia.