La fanfarona
Emma Ruzzon, via la camicia nera: un delirio senza precedenti contro Meloni e governo
Scena surreale quella a cui hanno assistito i partecipanti all’inaugurazione dell’803 anno accademico dell’Università di Padova. Qui Emma Ruzzon, presidente degli studenti, si è tolta la camicia nera che indossava, lasciandosi addosso una maglietta bordeaux, più affine alle sue affinità politiche. "Molti in questo Paese – ha dichiarato prima del gesto – dovrebbero davvero sfilarsi la camicia nera". E ancora, di fronte a una platea ammutolita: "La storia ci insegna a leggere i segnali, anche quando si presentano in modo diverso, ma se qualcuno non vuole proprio coglierli, davvero è necessario vedere le camicie nere in giro?".
Insomma, l'allusione è chiarissima: "Oggi ho questa – ha detto poi indicando la sua casacca – perché l’occasione richiede formalità, ma se proprio serve parlare il linguaggio dei simboli facciamo che me la tolgo: credo che molti in questo Paese dovrebbero sfilarsela per davvero. Nel dubbio io me la tolgo, senza paura di dire che molti in questo Paese dovrebbero fare lo stesso". Una performance che però non ha sortito l'effetto sperato. Tra i presenti infatti nessuno ha accennato un minimo di applauso. E la figuraccia è servita.
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Poco prima la studentessa aveva tirato in ballo i suoi stessi compagni. Lo scopo? Sempre lo stesso, attaccare il governo: "Provate a fare questo esercizio. Guardate il mio compagno di corso, che deve tornare dai suoi perché non può permettersi una stanza. Ha lavorato senza contratto, finché non l'hanno lasciato a casa. Guardate Marta, che mentre butta la pasta chiede alla sua coinquilina se ha visto l'ultimo intervento di Trump sull'invasione della Groenlandia, le ultime notizie sulla guerra, i video del disastro di Valencia. Guardate Alice, chiusa in stanza ogni pomeriggio, non riesce nemmeno a mangiare. Evita tutti: basta un 'come va con l'esame?' per farla crollare. Guardate Karem, che non riesce a iscriversi all'Erasmus come me perché è italiano, ma non per lo Stato".