Trasformismi

Il Ciao della Piaggio? Un clamoroso ritorno: ecco il nuovo modello

Alessandro Dell'Orto

Se – da veri nostalgici e accumulatori seriali di tutto ciò che vi ricorda gli anni della gioventù – non avete mai avuto il coraggio di rottamarlo e lo conservate ancora, impolverato, da qualche parte, è arrivato il vostro momento. E, soprattutto, il suo riscatto. Sì, il mitico Ciao Piaggio (per i più giovani: era il motorino, prodotto dal 1967 al 2006, che poteva essere utilizzato anche a pedali quasi trasformandolo in bicicletta: non per niente si chiamava ciclomotore) che vi ha accompagnati nei tempi d’oro, vi ha fatti sentire liberi di sfrecciare all’aria aperta (ai tempi non era obbligatorio il casco), vi ha portato in giro per le strade magari a festeggiare la vittoria dei Mondiali del 1982, vi ha pure aiutato a “cuccare” (molti gli mettevano la sella lunga a due posti per poter trasportare l’eventuale conquista) e vi ha fatto sentire tanto “fighi” (i più tamarri lo modificavano anche con il portapacchi e il gas rapido, qualcuno gli truccava pure il motore aumentandolo da 50 a 75 cc), ora può tornare a rivivere. Come? Trasformandosi da Ciao a e-Ciao, cioè in una bici elettrica.

LA TRASFORMAZIONE
La proposta è dell’azienda Ambra Italia di Firenze, che ha prodotto un kit (con 90 componenti che rimodernizzano un po’ tutto) in grado di rigenerare per l’appunto il Ciao (viene tolto il vecchio motore, che visti gli stringenti limiti odierni renderebbe ilegale la circolazione: in sostanza,una volta fatto il lavoro, non si può più tornare indietro) rimettendolo in strada come una bicicletta a pedalata assistita. «In effetti non era semplicemente un ciclomotore, ma un’icona di libertà e il simbolo di una generazione – spiega Tiberio Casali, 64 anni, fondatore dell’azienda -. È stato prodotto dal 1967 al 2006 e venduto in circa tre milioni e mezzo di esemplari, era il “cinquantino” italiano più amato al mondo e ha rappresentato per i giovani l’indipendenza su due ruote. Sì, un vero e proprio passaporto per la libertà. Non vederlo più circolare perché il suo motore è classificato Euro 0 era un peccato.

 

 

E così, da nostalgico, mi sono chiesto che cosa si potesse fare. E mi è venuta l’idea giusta: trasformarlo in biciletta elettrica». Che poi, pensandoci bene, un po’ lo è sempre stato. Si può dire che il Ciao fosse inconsapevolmente avanti nel tempo, con la doppia possibilità di essere utilizzato come motorino o bici, e in questo senso può essere considerato l’antenato dell’e-bike. «Il mio primo prototipo era pronto il 7 marzo 2021 e in breve tempo ha superato tutti i rigorosi test, sia a livello di telaio che per quanto riguarda la parte elettrica. Un anno dopo abbiamo iniziato le vendite. La Piaggio? No, non si è mai fatta sentire e non si è interessata nemmeno a una collaborazione. Quello che offriamo ora è un servizio completo di vendita e installazione, presso le nostre officine autorizzate, di kit innovativi, da noi progettati e brevettati, per trasformare il vecchio ciclomotore Ciao in un’innovativa e-bike che pesa 38 kg (due in meno dell’originale, ndr) dotata di un motore da 250W e una velocità massima di 25 km/h, rendendola perfetta per la città e non solo».

 

 

Già, un mezzo di trasporto che non ha bisogno di assicurazione né di targa («Non serve nemmeno il libretto originale di circolazione, però è essenziale che il numero del telaio sia chiaramente leggibile») e che si può come detto guidare senza casco («Ma noi lo consigliamo per sicurezza») anche sulle piste ciclabili. «Basta muovere i pedali, non è necessario metterci particolare forza, un po’ come su una cyclette– racconta ancora Casali – e io mi immagino la “sciura” di mezza età che, tutta elegante, va a bere il caffè in centro città con il Ciao come quando era ventenne».

USATO O RESTAURATO
Nostalgia, comodità, ecologia, sicurezza. Ma andiamo sul pratico: quanto costa trasformare il vecchio motorino? I prezzi variano da 3050 euro (il solo kit e l’installazione compresa di spese di manodopera) a 5000 euro (installazione e restauro) in base alle condizioni del ciclomotore. «Come parte della nostra politica aziendale, installiamo la modifica in e-bike soltanto su Ciao in condizioni eccellenti o, se necessario, li restauriamo per garantirne la qualità e il fascino. Chi non possiede un Ciao, però, ci può contattare e lo aiuteremo a trovarne uno (quelli usati attualmente si trovano a prezzi non proibitivi, 500/600 euro, ndr). Il nostro è un mercato un po’ di nicchia, per ora, ma comunque stiamo vendendo in tutte le città d’Italia». Sì, perché il Ciao era di moda ovunque e chi l’ha posseduto, c’è da scommettere, è inevitabilmente tentato dall’investimento. Per rispolverare un vecchio compagno di avventure e per muoversi senza inquinare. Ma soprattutto per ricomprarsi un po’ di gioventù.