Bestialità
San Benedetto, africano viaggia senza biglietto? Lo fermano, poi l'orrore: stacca a morsi il dito della poliziotta
Ancora un episodio di violenza sulle reti del trasporto pubblico italiano, ancora pericolo per gli operatori e i controllori dei treni regionali, chiamati all’avventura ogni volta che parte una corsa. È successo nella tarda serata di venerdì a San Benedetto del Tronto, provincia di Ascoli Piceno. Un uomo di 30 anni, originario del Gambia, trovato senza biglietto è stato tradotto al più vicino commissariato per l’identificazione. Durante i controlli, però, il fermato ha dato in escandescenze ed è stato capace di ferire ben tre agenti. A farne le spese, in particolare, una poliziotta, che ha parzialmente perso la falange di un dito, preso a morsi dal gambiano.
Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, come riporta ilSecolo d'Italia, è sconvolto: “È stata violenta quanto repentina l’aggressione subita dai colleghi della Volante, all’interno del commissariato a San Benedetto del Tronto, dove stavano procedendo all’identificazione di un cittadino del Gambia che appariva inizialmente collaborativo, ma che all’improvviso si è scagliato contro di loro, infierendo in particolare su una poliziotta a cui ha staccato una falange con un morso. A loro va la nostra piena solidarietà, ai due colleghi pure refertati in ospedale ma con conseguenze più lievi e alla collega che domani dovrebbe essere sottoposta a un delicato intervento”.
Sempre Mazzetti, poi, commenta amaro: “Ancora violenza cieca e inaspettata, per una situazione apparentemente sotto controllo, che fa il paio con le martellate sferrate ad alcuni colleghi giorni fa e con tante altre in cui appare chiaro come l’imprevedibilità contraddistingua il lavoro delle Forze di polizia, insieme ai rischi più disparati e subdoli. Qualcosa – spiega il Segretario generale Fsp -che rende indispensabile potenziare il controllo del territorio con più personale e più mezzi; adeguare le normative a sostegno degli operatori di polizia, cominciando dal rendere legge il Ddl sicurezza ancora in discussione; stabilire protocolli operativi chiari e compiuti che ci tangano più al riparo possibile dai pericoli e soprattutto dalle ancor più subdole conseguenze dei processi mediatici di certa politica e di alcuni finti esperti di sicurezza che spesso ci impediscono di difenderci. Ma non basta, è necessario anche prevedere un Fondo di garanzia per le vittime in divisa della criminalità”.