Una storia clamorosa

Pescara, trova 205 milioni di vecchie lire in casa: trascina Bankitalia in tribunale

Un tesoretto in lire dimenticato nell'era degli euro: quello di Pescara è un caso legale che potrebbe diventare un clamoroso precedente. Un 48enne residente nel capoluogo abruzzese, infatti, risistemando la vecchia casa dei genitori morti per Covid ha trovato nella credenza della cucina la bellezza di 205 milioni di vecchie lire. Al di là dell'entità della somma "dimenticata", un fatto piuttosto frequente nelle case degli italiani anche a distanza di oltre 20 anni dalla transizione (per molti sciagurata) dal vecchio al nuovo conio.

Quando il fortunato figlio si è ritrovato tra le mani tutte quelle vecchie banconote da 50 e 100mila lire (al cambio attuale, del valore di oltre 100mila euro), non ha perso tempo e ha subito contattato Bankitalia per chiedere lumi sulla conversione in euro. Norme e burocrazia, come spesso accade, lo hanno però riportato bruscamente con i piedi per terra.

In punta di legge, infatti, gli hanno ricordato che essendo trascorsi oltre 10 nni all'entrata in vigore dell'euro non è più possibile convertire le lire nella nuova valuta. Il pescarese però non si è perso d'animo e come riporta il quotidiano abruzzese Il Centro ha deciso di affidarsi a uno studio legale romano specializzato in cause relative alla conversione lira/euro. Il 48enne vuole ottenere forzatamente il cambio attraverso una richiesta di conversione avanzata al tribunale ordinario di Roma.

"Confidiamo nella sensibilizzazione della politica in base all'articolo 2935 del codice civile che dice come la prescrizione (in questo caso di dieci anni) scatti in realtà da quando il soggetto può rivalersi dall'acquisizione del diritto e cioè, in questo caso, da quando ha ritrovato il denaro, ovvero nel 2024", spiega il suo legale. Un appello, dunque, più che ai giudici, ai parlamentari.