La sentenza
Ultima generazione, bloccano la strada? Sette attivisti assolti con formula piena
Tutti assolti i sette manifestanti di Ultima Generazione a processo per il blocco stradale in via D'Avanzo, a Padova, del 4 ottobre 2023. Per la loro azione, il pm aveva chiesto 10 giorni di carcere e il prolungamento del Daspo a 4 mesi per uno dei sette imputati con l'accusa di manifestazione non autorizzata. Ma la giudice ha ritenuto opportuno assolvere tutti i ragazzi coinvolti, tre di Padova, tre di Venezia e uno di Verona, con la formula piena. Durante il processo, fuori dal palazzo di giustizia di Padova si è tenuto un presidio di altri attivisti per far sentire la vicinanza agli imputati.
L'azione in via D'Avanzo cominciò poco dopo le 8 del mattino e durò pochi minuti. All’arrivo delle Forze dell’ordine, alle 8.14, i manifestanti erano stati portati a bordo strada. E alle 8.25, nonostante la resistenza passiva, furono fatti salire sulle volanti e portati in Questura a Padova. La sentenza di oggi, lunedì 27 gennaio, sembra non tenere conto del ddl Sicurezza che contiene, tra le altre cose, "disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici". Il provvedimento, in particolare, prevede non solo le pene già previste dal codice penale, ma anche sanzioni amministrative di carattere pecuniario.
"Siamo stati assolti con formula piena, perché la giudice ha ritenuto la nostra azione una manifestazione del libero pensiero, quindi garantita e protetta dall’art. 21 della nostra Costituzione - ha spiegato Leonardo, 29 anni, ricercatore in fisica -. Anche la persona che era imputata per violazione del Foglio di Via Obbligatorio è stata assolta, in quanto è una misura di prevenzione illegittima per manifestanti non violenti. Siamo molto felici di questo esito, perché dimostra che i criminali non siamo noi, ma le persone che hanno alimentato e che continuano ad alimentare il collasso climatico". Il gruppo ambientalista Ultima Generazione in una nota ha dichiarato: "La sentenza di oggi conferma il valore costituzionale dell’indipendenza della Magistratura, che non vuole piegarsi al potere del governo. Anche i magistrati nell’apertura dell’Anno Giudiziario di sabato scorso, sono entrati in resistenza".
Di qui una richiesta al presidente della Repubblica: "Attraverso una raccolta firme, chiediamo che il Presidente Mattarella non firmi il Ddl Sicurezza. Approvato dalla Camera il 18 settembre, il Ddl introduce diverse misure mirate a potenziare la repressione, inasprendo le pene già esistenti e istituendo nuovi reati legati all’ordine pubblico. Per questo, come Ultima Generazione chiediamo di fermare il più grande attacco alla libertà di protesta della storia repubblicana anche con una raccolta firme che ha già raggiunto oltre 32 mila firme. Con l’introduzione di una trentina tra nuovi reati, aggravanti, sanzioni e ampliamenti di pena, emerge il volto più repressivo e reazionario di questo Governo per i quali la sicurezza è declinata solo in termini di proibizioni e punizioni, ignorando che è prima di tutto sicurezza sociale, lavorativa e umana".
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