A Mrazo

Pioltello, la scuola si inchina all'Islam: tutti a casa (ancora) per il Ramadan

Massimo Sanvito

La data cerchiata in rosso sul calendario è lunedì 31 marzo. Dipenderà poi dall’avvistamento della Luna ma quello che conta è l’indirizzo che giunge dal Consiglio d’istituto, benedetto dal dirigente scolastico con una circolare inviata a tutta la comunità scolastica, al Comune e all’Ufficio scolastico regionale: la scuola Iqbal Masih di Pioltello (asilo, elementari e medie), hinterland milanese ad alta densità di extracomunitari, concederà il bis dopo l’anno scorso: cancelli chiusi per Ramadan.

Per la giornata conclusiva della festa islamica i vertici dell’istituto comprensivo hanno deciso nuovamente di sospendere le lezioni. La scusa è sempre la stessa: oltre il 40 per cento degli alunni è di fede musulmana. Soprattutto marocchini, egiziani e pakistani. E chissene frega se la maggioranza non lo è. Tutti a casa nel nome di Allah. Così, se sbagliare è umano, perseverare diventa quanto mai diabolico. Considerato soprattutto il fatto che diverse famiglie, sulla scia di quanto successo, avevano addirittura deciso di cambiare scuola ai figli per evitare di trovarsi attori non protagonisti del medesimo film. Che, puntualmente, andrà in onda anche quest’anno.

 

 

 

Non è bastata nemmeno la gazzarra politica che un anno fa era scaturita dall’improvvido inginocchiamento all’islam da parte di preside e insegnanti (non tutti, a dire il vero), col centrodestra sulle barricate per difendere le radici e la cultura cristiane e il centrosinistra ad agitare il vessillo dell’autonomia scolastica. Tra questi ultimi anche il sindaco, Ivone Cosciotti, che aveva poi dovuto fare i conti con le urne alle Europee del giugno successivo. Il Pd, primo azionista di maggioranza dell’amministrazione di Pioltello, perse il 30 per cento dei voti (rispetto alle ultime Comunali) in città e fu scavalcato da Fratelli d’Italia (28,5 per cento contro 24,8) nella classifica dei partiti.

Non solo. La coalizione di centrodestra (Fdi più Lega e Forza Italia) staccò di ben nove punti percentuali quella progressista (Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e sinistra a supporto dei dem). Una sonora bocciatura per Pd e compagni, dovuta anche dalla loro repentina sistemazione nello schieramento opposto a quello del buonsenso. Tra i genitori della Iqbal Masih, intanto, torna a serpeggiare un misto di fastidio e rassegnazione.

«Resta da capire ora quale giornata sarà sacrificata per recuperare la chiusura per Ramadan. È sempre tutto così assurdo», spiega una mamma. I problemi pratici che si ripresenteranno alle famiglie saranno gli stessi: dove lasciare i figli il giorno in cui i musulmani festeggiano la fine del loro digiuno? Un rebus non di poco conto. Senza ovviamente dimenticare gli aspetti legati alla sottomissione, religiosa e culturale, in sempre più rapida avanzata.

Anche perché, ed è questo il nocciolo della questione, ci sono scuole- in tutta Italia, ma in particolare tra Milano e provincia- dove le percentuali di studenti stranieri sono ben più alte rispette a quelle di Pioltello, eppure nessun dirigente scolastico si sogna di tenere le aule vuote causa Ramadan, imponendo lo stop forzato a italiani e stranieri di fedi diverse da quella islamica. Resta da capire ora se la delibera del Consiglio d’istituto passerà al vaglio del Ministero dell’Istruzione, così come successe un anno fa. L’Ufficio scolastico regionale della Lombardia aveva anche riscontrato alcune «irregolarità» ma alla fine l’aveva spuntata il preside. Altro giro, altra corsa. Nella speranza di un finale diverso, per non penalizzare tutte quelle famiglie che hanno la colpa di non essere musulmane.