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Mestre, esplode la bufera a scuola: "Corso di bengalese per i bambini italiani"
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Un corso di lingua bengalese per i bambini che frequentano l'istituto Giulio Cesare di Mestre. È questa l'idea che ha preso piede nella scuola per favorire l'integrazione. Un passaggio inverso rispetto a quanto logica vorrebbe. Non l'italiano insegnato ai bengalesi ma viceversa. La scelta dell'istituto, raccontata dal Gazzettino, inevitabilmente ha suscitato parecchie polemiche.
E su questo punto è intervenuta Anna Cisint, europarlamentare Lega: "La scelta di un corso di lingua bengalese adottata dalla scuola Giulio Cesare a Mestre è l’ennesimo errore di chi ritiene che l’ assimilazione delle nuove generazioni di figli di immigrati passi dalla sottomissione della nostra cultura anziché dal suo studio e dalla sua conoscenza. È fondamentale che questi bambini imparino l’italiano, le nostre tradizioni e anche la lingua locale, patrimonio storico e identitario fondamentale per un territorio come il Veneto e Venezia. Il problema per questi bambini non è mantenere la loro lingua, spesso l’unica parlata dai genitori, ma riuscire a integrarsi sin da subito in Italia e nella loro città comprendendo che lingua, storia e radici sono il primo passo per diventare cittadini italiani consapevoli. I danni della mancata integrazione sono sotto i nostri occhi tutti i giorni, ogni giorno di più, così come il fallimento del multiculturalismo senza regole. Questa spirale autodistruttiva va fermata, ribadendo che la piena cittadinanza passa dall’accettazione delle nostre tradizioni e dei nostri costumi", ha affermato l'esponente del Carroccio. Il caso non è affatto chiuso.
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Un santuario alpino sospeso nel tempo e nello spazio
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