A Sanremo

Sanremo, riceve la villa in dono dal compagno e ci va a vivere con un altro: "Ingrata", la sentenza ribalta tutto

Il compagno le regala una villa ma lei va a viverci con un altro? La Cassazione, interpellata sulla questione, ha detto che l'abitazione va restituita. Al centro del contenzioso un appartamento di lusso a Sanremo. La villa sarebbe dovuta diventare un nido d'amore. Peccato che poi l’uomo abbia scoperto che la sua compagna lo tradiva da tempo. La questione, che si trascinava da diversi anni, è arrivata a un punto solo grazie al verdetto della Suprema Corte, che ha deciso per la restituzione del bene, come racconta Repubblica Genova. Tra le motivazioni della sentenza non ci sarebbe solo l’infedeltà coniugale, ma anche “l’ingratitudine” dimostrata dalla donna nei confronti dell’ex compagno. 

Secondo i giudici della seconda sezione civile, infatti, la donna non avrebbe “nutrito alcun sentimento di riconoscenza” per il dono ricevuto dal compagno. La relazione tra i due è  cominciata molti anni fa. La convivenza, invece, è arrivata nel 2008. Poi, il 17 marzo 2016 l'uomo ha regalato alla sua fidanzata un appartamento acquistato in precedenza, che era stato adibito a casa comune. Pochi giorni dopo la sgradevole sorpresa: lei aveva una relazione sentimentale con un altro uomo. A quel punto l'ex compagno è stato addirittura invitato ad allontanarsi dall’appartamento, mentre la nuova relazione diventava di dominio pubblico. "La donna – scrivono i giudici – si era fatta fotografare da una rivista a diffusione nazionale con il nuovo compagno. E aveva rilasciato dichiarazioni di cattivo gusto sul maggiore appagamento tratto dal nuovo rapporto”.

 

 

 

L'ex fidanzato, allora, ha deciso di rivolgersi alla giustizia per avere indietro la villa. In primo grado il tribunale di Imperia ha dato ragione alla donna. Mentre nel 2022, in appello a Genova, la sentenza è stata ribaltata. E pochi giorni fa la Cassazione ha confermato il pronunciamento, riconoscendo la violazione dell’articolo 801 del Codice civile. La donna ha provato a sostenere la tesi che il dono fosse una sorta di assolvimento di un “dovere morale”. Ma per i giudici “il mutato costume sociale non consente di ritenere che a seguito di una consapevole relazione intrapresa da una donna adulta debba ravvisarsi a carico del compagno un dovere di riconoscenza”.