Raggiri

Lodi, vende due Rolex online e viene truffato: l'ultima frontiera degli imbrogli

Prova a vendere due Rolex online e viene truffato: è successo un 28enne di Sant'Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi. Gli orologi in questione hanno un valore complessivo di 19.500 euro. Il ragazzo avrebbe preso tutte le precauzioni del caso prima di metterli in vendita, proprio per evitare raggiri. Peccato, però, che alla fine si sia trovato senza soldi e orologi. Nemmeno la sua banca si sarebbe resa conto in un primo momento che l'assegno consegnato fosse falso. Per questo ora il giovane chiede che ci siano più controlli da parte degli istituti.

Il 28enne ha raccontato la sua disavventura al Corriere della Sera: i Rolex, "un Batman e un Datejust", li ha messi in vendita su Subito.it. Poco dopo ha ricevuto una richiesta da parte di un uomo, a suo dire di origine campane ma residente a Rozzano. Questo il primo contatto con il truffatore. Non era la prima volta che il ragazzo provava a vendere su Subito. "Sono sempre stato tranquillo, ma per tutelarmi ho chiesto all'acquirente di presentarsi nella mia banca a Sant'Angelo Lodigiano", ha detto il giovane. Poco prima dell'incontro, però, l'acquirente gli ha detto che non sarebbe riuscito a presentarsi. Al suo posto sarebbe arrivato il figlio, che gli avrebbe consegnato un assegno circolare. Solo dopo la truffa, il 28enne ha scoperto che la chiamata era stata fatta da una sim intestata a un cittadino cinese. 

 

 

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Il presunto figlio dell'acquirente, dunque, è andato in banca insieme al 28enne per depositare l'assegno. "Ricordo che mi ha detto: 'Posso indossare l'orologio? Con tutti i ladri che ci sono in giro vorrei stare più tranquillo'", ha raccontato la vittima. Che solo il giorno successivo ha capito che qualcosa non andava. Innanzitutto si è accorto che il cellulare dell'acquirente "risultava sempre spento. Poi parlando con un amico ho scoperto, dopo aver detto nome e cognome del ragazzo, che la persona che aveva acquistato l'orologio era già noto e aveva messo a segno numerosi colpi in tutta Italia". A quel punto è andato in banca e lì ha capito che l'assegno non era regolare. Il codice ABI - il numero di cinque cifre che indica l'istituto di credito - non era corretto. "A questo poi si aggiungono altre diciture invertite rispetto alla norma. Tante piccole cose che avrebbero dovuto essere ben visibili a un bancario", ha spiegato il 28enne, che ha deciso di presentare denuncia e presentare ricorso all'arbitro bancario.